Firenze – Una targa per gli avvocati cacciati nel ’38

Da fine gennaio una targa, inaugurata al Palazzo di Giustizia di Firenze, ricorda gli avvocati ebrei fiorentini cacciati nel ’38 con la promulgazione delle Leggi razziste.
Una iniziativa fortemente voluta dal locale Ordine degli avvocati, sulla scia di quanto avvenuto in altre città italiane. Ad intervenire sono stati gli avvocati Renzo Ventura e David Cerri, con il primo che ha approfondito in particolare tre aspetti: il concetto ebraico di Memoria; il razzismo italiano anteriore “e quasi maestro” di quello tedesco; episodi allarmanti del presente come le adunate neofasciste di Predappio o le recenti celebrazioni naziste via social di un professore dell’Università di Siena.
Nel corso dell’intervento l’avvocato Ventura ha letto i nomi dei colleghi allontanati nel ’38, ricordati nella targa con una copia della delibera che nel dopoguerra sancì per loro la fine dell’emarginazione e il ritorno, a pieno titolo, al lavoro. Un momento solenne e commovente, durante il quale tutti i presenti si sono alzati.
Sala gremita e qualificata. Oltre al rabbino capo Gadi Piperno, c’erano infatti tra gli altri il presidente della Corte d’appello, il presidente del Tribunale, il prefetto, un delegato dell’arcivescovo. “Una giornata – dice Ventura – che resterà indimenticabile”.

(28 gennaio 2020)