L’arte che racconta la Memoria,
una donazione agli ebrei livornesi
In occasione del Giorno della Memoria, il Comune di Roccastrada ha celebrato la ricorrenza con due appuntamenti che hanno visto al centro dell’attenzione collettiva la donazione alla Comunità ebraica di Livorno dell’installazione “Pompei 1944 (La domanda di Gigliola)” realizzata dagli artisti Renato Pisani di Grosseto e Antonello Mendolia di Livorno in memoria di Gigliola Finzi, bambina nata a Roccatederighi (Grosseto) nel febbraio 1944, nel campo di detenzione dei prigionieri ebrei e trucidata all’età di tre mesi, appena scesa dal treno della morte che portò lei e i suoi genitori ad Auschwitz.
La prima iniziativa si è svolta di mattina al Teatro Sociale di Ribolla, sempre in provincia di Grosseto, con un incontro tra gli autori dell’installazione e il rav Elia Richetti con circa 240 studenti delle scuole primarie di secondo grado del territorio. La necessità della sopravvivenza della Memoria (e la rievocazione di quanto nella realtà avvenne) e, ancor più, la consapevolezza dei rischi del presente e la responsabilità individuale sul piano collettivo sono stati i temi portanti dell’incontro, che hanno destato nei giovani presenti grande attenzione e partecipazione emotiva con domande e interventi.
L’evento serale si è tenuto nella sala Consiliare del Comune di Roccastrada, gremita da un folto pubblico, con la cerimonia di consegna ufficiale dell’installazione alla presenza, assieme agli autori, di una rappresentanza ebraica espressa dal rav Richetti e dal rav Ariel Finzi, dalla presenza del Prefetto di Grosseto Fabio Marsili, del sindaco di Roccastrada Francesco Limatola, del Consigliere regionale Leonardo Marras, della coordinatrice del comitato storico scientifico ISGREC di Grosseto Luciana Rocchi e di Fabrizio Boldrini direttore del COeSO Sds Grosseto.
Il Presidente del Consiglio della Regione Toscana Eugenio Giani, impossibilitato a presenziare, ha inviato un suo messaggio di partecipazione e di solidarietà. A nome della Comunità ebraica di Livorno, Gadi Polacco ha espresso un messaggio di ringraziamento per la donazione dell’opera che sarà collocata presso il Museo ebraico livornese di via Micali (già Yeshiva Marini) e ha manifestato l’auspicio che con questa acquisizione “si rafforzi perennemente il ricordo di tutte le vittime di quegli anni tremendi e la Memoria di quanti comunque si opposero, anche a costo della propria vita. Parimenti si rafforzerà la necessaria e quotidiana lotta all’antisemitismo (oggi spesso mascherato, citando l’intervento del Presidente della Repubblica, da antisionismo e negazione del diritto all’esistenza d’Israele), al razzismo tutto e al pregiudizio, tutte degenerazioni ancora purtroppo ben radicate nella nostra società”.
La serata ha registrato i momenti più alti e più partecipativi con l’intervento di rav Richetti e rav Finzi, che hanno indotto tutti i presenti a riflettere sul carattere di unicità della Shoah, inassimilabile a qualsiasi altro evento sanguinoso nella storia dell’umanità, e sul rischio crescente che corre una contemporaneità spesso divisa tra ignoranza, indifferenza e negazione, colpevoli in pari grado tutte e complici dei delitti del passato e delle derive del presente.
(29 gennaio 2020)