Milano – Un festival fra pubblico e privato
“È il quinto anno consecutivo che organizziamo il Festival La settimana dell’albero. Non era scontato dare continuità ed è un segnale significativo. È un’iniziativa che rappresenta da un lato il dialogo tra religioni, dall’altra la capacità di tre persone diverse di collaborare e costruire un’amicizia”. Così la regista Miriam Camerini nel raccontare il lavoro portato avanti con don Giuliano Savina, presidente dell’Associazione per il Refettorio Ambrosiano, e Francesca Antonacci, docente di Pedagogia, per realizzare il festival avviato nel 2016 a Milano e dedicato al confronto con la cultura ebraica. La rassegna – ospitata e promossa dal Refettorio Ambrosiano – prende prende spunto in particolare da Tu BiShvat, il Capodanno degli alberi, ricorrenza ebraica che cade in questo periodo dell’anno, e l’idea è di “riunire vecchi amici e nuovi curiosi in un ideale incontro sotto l’albero della conoscenza”.
“Gli appuntamenti, come negli anni passati, sono molto diversi fra di loro e il filo conduttore per questa edizione è ‘Fra pubblico e privato: ciò che è dentro e ciò che è fuori’ – spiega Camerini, a cui è affidata la direzione artistica del Festival – Il primo appuntamento è questa sera con il confronto tra Marco Cassuto Morselli, Giulio Michelini e don Savina (Direttore dell’Ufficio nazionale ecumenismo e dialogo interreligioso), che parleranno della Bibbia dell’Amicizia (ed. San Paolo, 2019). Un lavoro importante di esegesi biblica interreligiosa”. Si prosegue giovedì con l’incontro dedicato al tema della rassegna: “formazione, educazione e genere fra pubblico e privato” con la professoressa Antonacci che dialogherà con la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. “Siamo molto contenti della sua presenza e sarà un’occasione per parlare di percorsi educativi differenti, portati avanti secondo le diverse tradizioni”, sottolinea Camerini. “Per sabato quest’anno per la prima volta abbiamo organizzato un pranzo di shabbat mentre nelle scorse edizioni era una cena. Un modo per raccontare il significato dello shabbat e per stare insieme (entro oggi le prenotazioni alla mail iscrizioni@perilrefettorio.it)”. Sabato sera ci sarà invece l’incontro (ore 21.00), dedicato al rapporto fra parola scritta e corpo che danza, con la danzatrice Ilaria De Lorenzo, il percussionista Lorenzo Borroni e Camerini, che “metteranno in scena” l’episodio biblico legato a Rachab di Gerico con un workshop aperto a tutti.
In conclusione “domenica pomeriggio sono invitate le famiglie con bambini e ragazzi a partecipare al Refettorio a un Bet – Midrash o casa di studio tradizionale ebraica, in cui genitori e figli siedono assieme attorno a quattro tavoli per ascoltare e studiare assieme ad altrettanti maestri e maestre, portatori di esperienze e proposte diverse. Ogni 30 minuti suonerà un gong e bisognerà cambiare tavolo, uno speed date dello studio”, spiega Camerini, che sarà uno dei maestri assieme alla pedagogista Antonacci, ai filosofi Emanuele Cisbani e Federico Fagotto e al musicista Rouben Vitali.