Roma, una targa per la Memoria

“Il 16 ottobre 1943 furono rastrellati da questo luogo e deportati ad Auschwitz dieci cittadini romani strappati alla loro vita dall’odio nazista solo perché ebrei. Abramo Umberto Efrati con la moglie Maria Di Segni in attesa di un bambino e otto loro figli. Enrica, Angelo, Cesare, Fortunata, Grazia, Giuditta, Dora e Marco. Soltanto due di loro fecero ritorno”.
E il testo della targa scoperta oggi a Roma in memoria della famiglia Efrati, in via del Portonaccio 194, su iniziativa della Fondazione Museo della Shoah e dell’amministrazione cittadina. Un altro figlio, Lazzaro, sarà successivamente deportato e ucciso ad Ebensee. Scampò all’arresto e resta unica testimone di quel nucleo la sorella Emilia, che ha oggi partecipato alla scopertura della targa assieme alle istituzioni presenti.
Sono intervenuti il vicesindaco con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo, l’assessore al Bilancio, Pari Opportunità e Trasparenza del Municipio IV Isabella Parrilla, la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, il presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia e il vicepresidente Paolo Masini.

(13 febbraio 2020)