Torino, in piazza contro l’antisemitismo

rassegnaLe istituzioni di Torino, assieme a centinaia di cittadini, si sono ritrovate ieri in piazza, davanti al Comune, per affermare il proprio impegno contro antisemitismo e ogni forma d’odio dopo i diversi episodi che hanno segnato la città (Corriere e Repubblica). “L’antisemitismo non è un problema degli ebrei, ma di tutta la società. Con la cultura si sconfigge l’imbecillità e l’ignoranza”, ha ricordato ai presenti Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino. Parole riportate oggi sui dorsi torinesi di Repubblica, Corriere e Stampa. Ad intervenire anche Mattia Terracina, alunno della scuola ebraica di Torino. “Al di là dei numeri, c’è stata una grande adesione – sottolinea il sindaco Chiara Appendino – questo è solo uno dei tanti tasselli della battaglia che dobbiamo portare avanti, partendo da cultura e istruzione, per combattere i fenomeni di odio e antisemitismo crescenti. La questione non è quante persone vengono, ma che ciascuno di noi con il linguaggio che usa si faccia carico di un pezzo di responsabilità nel combattere odio razzismo e antisemitismo. Oggi il tema è stato spoliticizzato proprio perché il nostro appello è un richiamo a tutti e a tutte”.

La procura di Torino e la squadra antirazzismo. La procura del capoluogo piemontese sta creando una squadra specializzata in indagini su manifestazioni d’odio ed episodi di intolleranza. “L’intento di questo gruppo antidiscriminazione è soprattutto di creare una collaborazione con le diverse comunità e un proficuo clima di fiducia”, spiega il procuratore Emilio Gatti, punto di riferimento del nuovo pool. Giovedì i magistrati incontreranno rappresentanti della comunità ebraica, scrive Repubblica Torino, e l’idea della procura “è di collaborare anche con alcuni studiosi – tra gli altri il giurista Guido Neppi Modona – che possano aiutare a interpretare” i fenomeni di intolleranza.

Apertura archivi su Pio XII, prova per gli storici. In una lettera inviata a La Stampa, il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni sottolinea l’importanza dell’apertura – il prossimo 2 marzo – degli archivi vaticani su Pio XII e del lavoro di studio che sarà portato avanti dagli storici che vi avranno accesso. Rispetto al ruolo di Pacelli, pontefice durante l’occupazione nazista di Roma, il rav sottolinea come “se è innegabile l’asilo dato a molti perseguitati nelle case religiose, e la gratitudine per questo, è anche innegabile l’altra parte della storia, quando non ci fu, proprio il 16 ottobre e nei mesi seguenti, nessuna opposizione al rastrellamento e alla deportazione. Il quadro degli eventi è molto più complesso e non si riassume in una semplificazione autoassolutoria. Quella su Pio XII non è una ‘leggenda nera’, piuttosto una storia grigia, fatta di atti e segnali diversi”.

La settimana della Libertà. La Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) ha deciso di dedicare la Settimana della libertà – in cui si ricorda l’emancipazione del 1848, di cui scrive su La Stampa Gianni Oliva – di quest’anno al tema “Contro l’antisemitismo e la deriva dell’odio”. “Con la scelta di questo tema abbiamo voluto focalizzarci su un’emergenza presente in tutta Europa, e non solo. – spiega all’Osservatore Romano il pastore Daniele Garrone, docente di Antico Testamento alla Facoltà valdese di teologia – In Italia la deriva dell’odio si manifesta con aggressioni verbali e insulti, soprattutto in rete, profanazioni di lapidi nei cimiteri, “pietre d’inciampo” divelte. Nei paesi arabi e in America purtroppo si sono verificati anche attentati e omicidi. Chiediamoci: in passato le Chiese come reagirono all’antisemitismo razziale pseudoscientifico, all’antigiudaismo sostenitore dello stereotipo dell’ebreo come minoranza potente e dominatrice?”. Tanti gli appuntamenti organizzati per la settimana, tra cui il 23 febbraio l’incontro con la partecipazione di Garrone, della presidente UCEI Noemi Di Segni, del pastore Luca Negro, presidente della Fcei e del pastore Paolo Ricca, emerito della Facoltà valdese di teologia (Osservatore Romano).

Italia, la modifica ai decreti sicurezza. Ridurre da 180 a 120 i giorni di massima permanenza nei centri per chi deve essere rimpatriato, tornare a multe per le Ong che non superino i 50 mila euro senza far scattare automaticamente la confisca delle navi utilizzate per il soccorso dei migranti. È l’obiettivo della bozza di modifica dei decreti sicurezza promossa dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, sulla scia delle richieste fatte al precedente governo dal Presidente Mattarella. Su queste modifiche, spiega il Corriere, si gioca il futuro del governo.

Trento e il “caso Simonino”. Il Corriere del Trentino riporta oggi della recente visita da parte della presidente UCEI Noemi Di Segni e dell’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede Oren David alla mostra “L’invenzione del colpevole – Il ‘caso’ di Simonino da Trento dalla propaganda alla storia”, allestita dal Museo Diocesano Tridentino.

Segnalibro. Protagonista del festival Boreali, il libro I Giusti di Jan Brokken – incentrato sull’impegno dell’imprenditore olandese Jan Zwartendijk nel salvare gli ebrei dalla persecuzione nazifascista – è presentato oggi da Elena Loewenthal sull’inserto de La Stampa Tuttolibri. Sempre su Tuttolibri, recensione positiva per Olocaustico di Alberto Caviglia. A proposito di libri, La Stampa Torino riporta dell’invito del presidente del Piemonte Cirio all’ambasciatore d’Israele Eydar per organizzare un approfondimento culturale congiunto al prossimo Salone del Libro.

Israele sorvola il Sudan. Un aereo di linea israeliano ha sorvolato per la prima volta il Sudan lo scorso fine-settimana, sulla base di un accordo tra Gerusalemme e Khartum. Lo ha annunciato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che settimana scorsa era in missione in Sudan per avviare un percorso di normalizzazione nei rapporti tra i due Paesi (Avvenire).

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked