Salone di Torino, il futuro è nei libri
La 33ª edizione del Salone del Libro di Torino, presentata all’Auditorium della Biblioteca Nazionale di Torino, è anche la prima che vede Elena Loewenthal come direttrice del Circolo dei Lettori, che è anche il “braccio organizzativo” del Salone.
Il tema, “Altre forme di vita” verrà declinato in cinque giorni in cui immaginare il futuro del mondo e dell’umanità, grazie alla partecipazione di più di duemila scrittori, e non solo. Ci saranno scienziati, filosofi, artisti, economisti ragioneranno insieme anche sul futuro dei lettori e della lettura. E come spiega Loewenthal: “Il futuro del libro, oggi che abbiamo a disposizione una legge dedicata proprio a questo, si prospetta più sereno. Sono previste iniziative strategiche: dai patti per la lettura – strumento di governance tra le reti locali – al conferimento del titolo di Città del Libro, che spingeranno le politiche di promozione e diffusione della lettura e le reti di biblioteche, anche scolastiche”.
Due paesi ospiti, Irlanda e Canada, e una regione, la Campania, aspetteranno a Torino dal 14 al 18 maggio quelle decine di migliaia di lettori che negli scorsi anni hanno reagito con orgoglio alle tormentate vicende di una manifestazione che ora si riconferma più forte che mai, e dal valore nazionale. Tanto da considerare questa e le prossime edizioni come una sorta di prova generale per rappresentare l’Italia alla Fiera internazionale del libro di Francoforte, la Buchmesse, nel 2023.
L’appassionato ed entusiasta direttore del Salone, lo scrittore Nicola Lagioia, ha esordito con una battuta: “Chiedo scusa ai relatori per le spalle, l’anno scorso le spalle dovevamo guardarcele”. Col risultato però di arrivare a un’altra edizione record, con 148 mila visitatori: “Il Salone oggi è molto più solido, il peggio è passato anche se bisogna sempre tenere la guardia alta. La comunità ha tenuto. Editori, librai e bibliotecari hanno creduto in noi. Il nostro è un orgoglio condiviso”. E una delle novità dell’edizione 2020 è – insieme al bosco, uno spazio pieno di vero verde, con cespugli, alberi e prati – sarà la nascita di una scuola gratuita di editoria con l’idea di preparare i giovani a un compito irrinunciabile. Come tutti i mestieri del libro.
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