Diploma UCEI – A lezione di archeologia

“Nella Giudea sotto i Tolomei, gli ebrei applicano il Pentateuco come legge religiosa e anche civile ma ormai nessuno più conosce l’ebraico. Ecco che sorge la necessità di tradurre la Torah in greco, anche perché i sovrani tolemaici volevano sapere cosa ci fosse scritto su quei rotoli tanto sacri. […] Settanta sacerdoti ricevono il gravoso compito, uno dei momenti più importanti di tutta la storia ebraica: nasce così la Bibbia dei Settanta. […] L’apertura al mondo del popolo d’Israele fu una novità che sconvolse gli equilibri non solo dell’Asia minore ma di tutto il nascente mondo romano. Il prezzo da pagare fu un’ellenizzazione a tratti sconcertante e ancora oggi non del tutto digerita…”.
Il professor Samuele Rocca è capace di raccontare per ore tenendo l’uditorio col fiato sospeso. Del resto cosa ci può essere di più avvincente della storia ebraica? Siamo al corso di Archeologia del Vicino Oriente Antico nell’ambito del programma di studio offerto dal Diploma Universitario Triennale in Studi Ebraici dell’UCEI. Trenta ore di insegnamento che gettano un attento sguardo alla Terra di Israele nell’Antico Oriente dalle età del bronzo e del ferro – quando si sviluppa la civiltà cananea e in seguito quella ebraica – all’epoca del Secondo Tempio; dall’incontro con il mondo ellenistico e Roma – i periodi asmoneo ed erodiano – all’epoca tardo antica. Insomma un excursus tra storia e archeologia, urbanistica e strategia militare, numismatica e architettura religiosa.
La seconda settimana di lezioni si è appena conclusa. Due ulteriori lezioni in videoconferenza con il Centro Bibliografico sono calendarizzate in marzo (tra queste ne è stata annunciata una, interessantissima, sull’iconografia della Menorah nel corso dei secoli). Rocca, archeologo che attualmente insegna in vari corsi universitari alla Neri Bloomfield School of Design and Education di Haifa, al Talpiot College di Holon e alla facoltà di Architettura della Ariel University vanta decine di pubblicazioni e partecipazioni a congressi e conferenze internazionali.
Insomma, il contributo alla conoscenza della cultura e della civiltà ebraiche – rivolto anche e soprattutto ai “profani” e quindi vero e unico antidoto contro l’antisemitismo strisciante – che viene dai corsi di alta formazione promossi dall’UCEI si dimostra ancora una volta prezioso.

Damiano Laterza

(23 febbraio 2020)