Virus, il Nord blindato

rassegnaLe misure d’emergenza disposte dal governo nel contrasto al coronavirus sono naturalmente il tema al centro dell’attenzione mediatica. “Abbiamo adottato un decreto per tutelare la salute degli italiani, che è quella che ci sta più a cuore e che nella gerarchia dei valori costituzionali è al primo posto” ha annunciato il premier Conte al termine del Consiglio dei ministri svoltosi nella sede della Protezione Civile. Il decreto approvato dal governo prevede che siano le forze di polizia a garantire “l’esecuzione delle misure”. Se necessario, è stato annunciato, si potrà anche ricorrere all’utilizzo dei militari. “Una cintura per isolare il virus” titola in prima il Corriere. “Nord, paralisi da virus” la scelta di Repubblica. Così La Stampa: “Virus, l’Italia si blinda”. Tra i Paesi alle prese con casi di positività al virus c’è da qualche ora anche Israele. 

La scrittrice Helena Janeczek, intervistata da Repubblica, riflette sulla strage di Hanau e sull’estrema destra ancora una volta alla ribalta. “Da un lato – afferma – passano gli anni e muoiono i testimoni della Shoah e della devastazione della guerra. Ma penso che questo risorgere delle destre sia un fenomeno mondiale, c’è un ritorno diffuso di quell’etnonazionalismo di cui parlava Agnes Heller. Guardiamo a cosa sta succedendo in India, anche li l’induismo nazionalista sta prevalendo. Ed esisteva già ai tempi della Seconda guerra mondiale”. 

Uno studente tredicenne si è presentato in classe con una maglietta celebrativa di Hitler e del nazismo. È accaduto in una scuola in provincia di Bologna. Come racconta Repubblica, “il ragazzino è stato punito con un 6 in condotta, una nota sul registro, la consegna del libretto contenente il testo della Costituzione e un compito: scrivere una riflessione e un approfondimento, da illustrare poi davanti ai compagni di classe, su alcuni articoli tra cui quelli contro l’apologia di fascismo”. 

In Iran vittoria schiacciante dei partiti ultraconservatori. Niente di troppo imprevisto, sottolinea La Stampa, tanto che la principale notizia è l’astensione. “In un Paese che ha appreso delle prime sei morti di coronavirus, a Teheran avrebbe votato un venti per cento (1,9 milioni di voti su 9 milioni di elettori), il 40 in tutto il Paese, anche se non ci sono ancora dati ufficiali dell’affluenza, nonostante il conteggio elettronico”. 

Un nuovo capitolo sembra essersi aperto nelle relazioni tra Israele e Sudan, Paesi a lungo nemici. Scrive al riguardo Il Fatto Quotidiano: “Francia, Gran Bretagna e anche l’Italia hanno già ‘sdoganato’ il nuovo corso in Sudan. Ma indubbio, vista l’aria che tira alla Casa Bianca, che l’ex nemico Israele sia considerato la migliore opzione per uscire dalla Black List Usa”. 

Sul Corriere si ricorda Yona Friedman, grande architetto di origine ungherese, naturalizzato poi israeliano, scomparso negli scorsi giorni. Di Friedman, di cui in Italia massimo studioso è stato Manuel Orazi, si dice: “Una di quelle figure di architetto e teorico poliedriche e anche un po’ profetiche, cioè in grado di leggere con rapidità i cambiamenti dei tempi”. 

“Amazon non venda più i libri nazisti per bambini”. È la richiesta del Museo di Auschwitz al colosso delle vendite online. Una richiesta per il momento non accolta, diversamente da altre istanze promosse in questo senso. A scriverne è il Corriere.

Il numero uno dei vescovi italiani, Gualtiero Bassetti, parla con il Sole 24 Ore dei suoi ricordi d’infanzia legati alla guerra e tra le figure che hanno caratterizzato la sua formazione ricorda La Pira, i colloqui sulla pace nel Mediterraneo che organizzò a più riprese e il suo impegno nel “riannodare il dialogo tra i Paesi arabi e Israele”. 

Sul Corriere Claudio Magris riflette sull’Italia e la crisi di consapevolezza storica: “La mancanza di memoria che riduce la vita a un pugno di mesi o di anni impedisce di guardarsi intorno, di orientarsi nel caos della vita e della storia e rende meno improbabile finire schiacciati”. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(23 febbraio 2020)