Segnalibro – Il Monferrato
e le trasformazioni del ‘600 

Casale presentazione libro Prof. GalloIl Seicento come secolo cruciale nella storia di Casale Monferrato.
A raccontare il perché, il saggio Europa in Colle – Transumanze militari in Monferrato nel seicento di Pietro Gallo, presentato alla Comunità ebraica di Casale Monferrato. Il volume racconta la storia del territorio nel periodo che va dalla costruzione della Cittadella di Casale Monferrato (1593) fino all’assorbimento del Monferrato nel Piemonte savoiardo (1706).
L’incontro è stato preceduto da un intervento dell’assessore all’Ambiente del Comune di Casale, Maria Teresa Lombardi, che ha portato il saluto del sindaco Federico Riboldi impegnato nel gestire i risvolti locali della crisi sul coronavirus. Ci sono però due sindaci al tavolo dei relatori in rappresentanza degli Enti che hanno sponsorizzato l’edizione del libro: sono Massimo Pasciutta di Ottiglio e Emanuele De Maria di Conzano che ringrazia Pietro Gallo per il suo impegno nell’andare a spulciare i piccoli archivi del Monferrato incrociando migliaia di dati storici.
Completa il tavolo dei relatori un altro riconosciuto ricercatore monferrino: Carlo Aletto, che ricorda come il volume completi Il Ducato di Monferrato tra Francia e Spagna dello stesso autore, definito tra i più prolifici e profondi a livello locale.
Il saggio comincia proprio con la costruzione della cittadella di Casale che non era così gradita in città nel timore profetico che sarebbe diventata un motivo di contendere tra potenti. Ma la Casale dei Gonzaga ha sempre meno autonomia, la cittadella si costruisce e diventa determinante allo scoppio della guerra delle Fiandre, quando per Monferrato devono transitare le truppe e l’argento spagnolo sbarcate a Genova. Gallo ricorda come la storia della Comunità ebraica sia estremamente intrecciata nelle vicende di quel periodo che vedono tra l’altro la costruzione e l’abbellimento della Sinagoga. La chiama: “La borghesia a costo zero, perché non aveva alcun diritto, ma teneva in piedi le imprese del territorio”. Imprenditori peraltro a cui vengono concesse licenze con l’idea che più guadagnavano più sarebbero stati tartassati, la comunità casalese ha però anche un ruolo diplomatico tenendo contatti con le comunità di Mantova, Venezia e persino i Paesi Bassi. E infine volente o nolente gli ebrei casalesi contribuirono in modo determinante alla costruzione della cittadella. Opera che fu un divoratore di fondi per l’Intero Monferrato, sia durante la realizzazione, sia per mantenere i 6000 uomini di guarnigione, lasciando senza risorse e senza senza difese il resto del territorio.
Gallo è bravo a riassumere le vicende di uno scacchiere politico complesso, con alleanze, patti, intrighi, battaglie, molte delle quali commesse in luoghi che ci sono oggi più famigliari più per i vigneti che non per le atrocità dei vincitori (come il massacro di Vignale ad esempio). Lo smantellamento della cittadella sancirà la pace, ma anche la fine del ducato del Monferrato e la sua importanza europea.

a.a.