Oltremare – Stazioni centrali
Proprio vero che la vita a volte ti porta in posti strani. La stazione degli autobus di Ashkelon, per esempio, è la prova tattile di due realtà contrarie eppure in profonda convivenza, e cioè che siamo immersi nel Medio Oriente, ma in alcune zone, come appunto Ashkelon, una percentuale molto elevata della popolazione è russa. E visto che mi capita di passarci se devo andare in un ufficio pubblico, o in banca (succede ancora, quella volta ogni due-tre anni, di doversi presentare fisicamente e parlare con un umano a forma di impiegato), oppure alla mutua subito accanto, ho scoperto che certe regole che pensavo fossero specifiche di Tel Aviv si applicano perfettamente anche qui. Le commesse nei due supermercati accanto alla stazione sono di origini russe oppure etiopi, ma le russe hanno rango superiore. I due negozi di noci noccioline e frutta secca, che pare una cosina a dirlo ma contengono un miliardo di calorie per metro quadrato e quindi meritano rispetto, sono di proprietà di mizrachim, e d’altra parte, chi comprerebbe frutta secca da uno yeke (tedesco)? A differenza di Tel Aviv però, dove la stazione degli autobus più importante e frequentata è stata di recente rinnovata e oggi è pulita e spaziosa, Ashkelon è ancora nella era geologica precedente. Credo sia stata pulita l’ultima volta nel secolo scorso: tutto è ammaccato, sbeccato, scrostato o arrugginito, oppure semplicemente scolorito e vecchio. In tempi di virus aggressivi e di malati asintomatici, tirare fuori il disinfettante per le mani in mezzo a quel panorama mi ha fatto venir da ridere.
Daniela Fubini