Mattarella firma il decreto

rassegnaIl Presidente Mattarella ha firmato il decreto Cura Italia, che contiene le misure economiche varate del governo per affrontare l’emergenza Coronavirus. Proprio il Capo dello Stato, nel giorno del 159esimo anniversario dell’Unità d’Italia, è tornato a far sentire la sua voce in un messaggio al Paese. Un nuovo invito, scrive Repubblica, alla popolazione impaurita a rimanere unita, a seguire le indicazioni di autorità ed esperti. A stringersi dietro le istituzioni. Ma il monito, si legge, “è rivolto anche alle forze politiche, chiamate a non lacerarsi in polemiche eccessive”.
Per molti Paesi quello di ieri è stato il giorno di una ulteriore stretta. Lo è stato in Israele. Lo è stato in Francia. Ma anche l’Unione Europea ha varato nuove misure, con la chiusura all’esterno per un mese. La sfida è ora quella di salvare Schengen, la libera circolazione interna tra Stati (tema che riguarda ad esempio il trasferimento di merci e lavoratori frontalieri). Un compito arduo, come ricorda il Corriere, “dopo che Germania, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Lituania, Spagna e Portogallo (e le extracomunitarie Svizzera e Norvegia) hanno notificato a Bruxelles la sospensione temporanea dell’accordo”.
Fatta eccezione per gli spostamenti autorizzati, resta (in Italia, ma non solo) l’obbligo di restare a casa. Una chiamata alla responsabilità che, come rilevano alcuni quotidiani, sta venendo in parte elusa. Il governo ha deciso di intervenire. “Punizioni più severe per chi continua a uscire” titola il Corriere, guardando ai nuovi provvedimenti del Viminale.
“Virus, Conte studia la chiusura a oltranza” titola La Stampa. Per il quotidiano torinese, il Presidente del Consiglio “ha già chiaro quello che gli esperti sanno da sempre: il 3 aprile nulla o quasi verrà riaperto”.
Dall’Italia al resto del mondo: le curve dei contagi sono in espansione un po’ ovunque. Tra i Paesi più colpiti spicca l’Iran. I dati ufficiali parlano di oltre 16mila contagiati e mille morti. Ma, come sottolinea il Sole 24 Ore, si tratta di numeri volutamente ridimensionati dal regime. “I contagiati – si legge – sarebbero almeno cinque volte di più, se non molto peggio”.
Un’ultima segnalazione sull’emergenza sanitaria. Come si ricorda su La Stampa le preghiere per le pandemie, nel mondo ebraico, hanno radici lontane. In un articolo si parla del testo redatto nel 1831 dal rav Elia Aron Lattes. La minaccia era allora quella del colera.

Amazon non venderà più edizioni del Mein Kampf prive di contestualizzazione storica. Dopo un primo annuncio che sembrava lasciar intendere un divieto assoluto, è arrivata la precisazione dell’azienda. Via dal commercio, come scrive il Messaggero, solo le copie “non educative, che non aiutano a capire l’orrore dell’antisemitismo aiutando a prevenirne il ritorno”.

Sotto scorta Carlo Verdelli, direttore di Repubblica. Tra le espressioni di solidarietà riportate dal quotidiano quella della Federazione nazionale stampa italiana, così intervenuta: “La scorta riporta agli anni bui del terrorismo. E non può far passare in secondo piano la grave minaccia rappresentata da gruppi che si ispirano al nazifascismo”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(18 marzo 2020)