La richiesta del Colle

rassegnaPer affrontare l’emergenza Coronavirus al meglio serve un clima più sereno e collaborativo. Questa sarebbe la richiesta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, invocato più volte dall’opposizione negli scorsi giorni, ai leader politici. Dal Quirinale sarebbe arrivata anche un’espressione di fastidio per come, da destra, è stato nuovamente chiamato in causa.
“Notoriamente al Capo dello Stato non piace essere tirato per la giacchetta, non convoca chi lo chiede a tamburo battente, ma soprattutto se la richiesta ha un chiaro intento polemico nei confronti del governo. Proprio come in questo caso. E non perché Mattarella non voglia sentire critiche, tutte legittime, anche in questo periodo così particolare. Piuttosto perché – spiega La Stampa – preferisce agire in maniera più discreta”.
Difende intanto le proprie scelte il premier Giuseppe Conte, che in una intervista (con La Stampa) afferma: “Siamo consapevoli che non è semplice per nessuno rimanere a casa per lungo tempo. Ma la responsabilità e il sacrificio che chiediamo agli italiani è assolutamente necessario a contenere la diffusione del virus”.
Critiche arrivano invece dal governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, intervistato dal Corriere. Questa la sua opinione sull’ultimo decreto, con nuove restrizioni, firmato ieri sera: “Mi sembra un po’ riduttivo rispetto alle misure che avevamo predisposto noi. Hanno detto che c’è il consenso di tutte le Regioni, ma se è così manca quello della Lombardia”.
Un nuovo attacco a Conte anche dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Conte fa il dittatore ma crea solo confusione”, il virgolettato che le viene attribuito nel titolo da Libero. Nell’intervista che segue l’esponente di destra sostiene: “La polemica m’interessa poco in questa fase. Però fin dall’inizio ho avuto il sospetto che Conte abbia ritenuto che l’emergenza potesse essere un’occasione per acquisire consenso e che molte scelte, comprese quelle di comunicazione notturna, rientrino in questa logica”.
Un mare agitato, insomma, che non sembra andare nella direzione auspicata da Mattarella.

Sui giornali si guarda nuovamente a Israele. Nel paese, che nelle scorse ore ha pianto la prima vittima da Coronavirus, una crescente fiducia sembra riposta nelle capacità di intelligence dello Shin Bet. Lo dimostra, tra gli altri, il via libera dato al pedinamento digitale. Una misura che, sottolinea La Stampa, “ha comunque suscitato perplessità e proteste in un paese che fa della democrazia uno dei suoi valori fondanti”.

Il Giornale celebra un eroe del calcio: Geza Kertesz, l’allenatore ungherese che fu molto amato in Italia e che nella sua Budapest, fingendosi un aguzzino, riuscì a salvare diversi ebrei perseguitati. Una scelta di coraggio pagata con la vita.
Dopo aver ricordato l’amicizia di Kertesz con Vittorio Mussolini, il Giornale presenta le leggi antiebraiche varate in Ungheria come un provvedimento “per salvare la razza dalla scalata di chi ha messo le mani sull’amministrazione, nell’economia, sulla cultura”. Verosimilmente (e auspicabilmente) si tratta di una parodia dell’antisemitismo nazifascista. Ma la cosa non è ben spiegata.

Il Tempo pubblica una sconclusionata lettera di un suo lettore, che accusa Israele di aver voltato la faccia all’Italia nel pieno dell’emergenza sanitaria. Vi si legge: “Tutti sono amici dell’Italia quando non vi è bisogno, sempre pronti a scaricarci in caso di nostre difficoltà”. Davvero molto grave la pubblicazione di questo testo assurdo.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(23 marzo 2020)