L’antisemitismo e la sfida della formazione

Fondato nel 2004, l’Institute for the Study of Global Antisemitism and Policy (Isgap) è tra gli enti più attivi a livello internazionale nel contrasto all’antisemitismo.
Un tema che rischia di catalizzare anche il dopo pandemia, quando alla crisi sanitaria seguirà la crisi economica. Anche per il futuro serviranno quindi guardia alta e adozione delle misure più stringenti.
È quanto emerso nel corso di un workshop che nelle scorse ore ha chiamato a raccolta, ciascuno dalla propria abitazione, alcune tra le figure più significative impegnate su questi temi. Accanto al direttore esecutivo dell’Isgap Charles Asher Small, tra gli altri, il presidente Natan Sharansky, la coordinatrice Ue nella lotta all’antisemitismo Katharina von Schnurbein, l’inviato speciale degli Stati Uniti per la lotta contro l’antisemitismo Elan Carr. A partecipare alla discussione anche l’ex ministro italiano Giulio Terzi di Sant’Agata. Circa duecento i partecipanti da vari Paesi del mondo, intervenuti con domande ed esperienze locali, soprattutto sul tema della formazione.
“Questa video conferenza – afferma Robert Hassan, presidente di Isgap Europa – conferma la capacità di Isgap nell’organizzare uno dei network internazionali più importanti nella lotta all’antisemitismo contemporaneo che da cinque anni si riunisce anche durante la Summer School Isgap ad Oxford”.

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(5 aprile 2020)