Un nome, 76 anni dopo

rassegnaÈ stato finalmente associato un nome ai resti di una delle vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine che non risultavano ancora identificati: si tratta di un ebreo polacco, Marian Reicher, ucciso dai nazisti all’età di 43 anni. Un risultato possibile, spiega il Ministero della Difesa in una nota, grazie al lavoro svolto dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, con il supporto del RIS dell’Arma dei Carabinieri e del Laboratorio di Antropologia Molecolare dell’Università di Firenze, in sinergia con l’Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri delle Fosse Ardeatine e la Comunità ebraica.
“Si sapeva – scrive il Messaggero – che c’era anche il suo corpo tra quelli che erano stati sepolti sotto strati di tufo a causa delle esplosioni pilotate dai tedeschi. Fino ad oggi però ai suoi resti, custoditi presso il mausoleo di via Ardeatina, non era stato possibile attribuire un’identità”. Decisiva la disponibilità offerta lo scorso anno dal figlio David, che vive in Israele, ad effettuare la comparazione del dna.

L’economia a picco, fotografata da un dato eloquente: il 15% di calo del Pil previsto dagli esperti dell’authority sui conti pubblici. È con questo numero drammatico che l’Italia si presenta all’appuntamento decisivo di domani con il vertice Ue sull’economia.
Si avvicina intanto la scadenza del 4 maggio, quella dell’avvio della cosiddetta fase due. “Dal 4 maggio non c’è il ritorno al passato, perché il nostro passato finché esiste il virus non tornerà. La nuova normalità prevede ancora tanta pazienza, autocertificazione compresa” afferma il ministro Francesco Boccia in una intervista con Repubblica. All’esponente del governo viene chiesto se, come in Israele, si sta pensando a una quarantena mirata per fasce d’età. “Gli anziani – risponde il ministro – dovranno essere ancora più protetti per impedire che ci sia una seconda ondata. Con la Protezione civile stiamo studiando una chiamata su base volontaria, dopo il successo di quella per medici e infermieri, anche dei ragazzi che prenderanno la Maturità e che potrebbero essere arruolati per i servizi essenziali nelle loro città”.
Delle scelte israeliane nella lotta al virus parlano, con toni diversi, Il Foglio e Il Fatto Quotidiano. “Innumerevoli startup e aziende hitech israeliane – scrive il primo – stanno in queste settimane adattando le loro ricerche, studi, prototipi, dispositivi e app già esistenti alle nuove esigenze dettate dalla crisi sanitaria”. Per Il Fatto Quotidiano, critico sulle nuove misure sulla tracciabilità, “è preoccupante come questa rivoluzione sia avvenuta quasi senza proteste da parte di un pubblico concentrato sulla paura della pandemia”. 

Molte le riflessioni sul 25 Aprile. Lo storico Marco Revelli, intervistato da Repubblica, afferma: “Ho sempre vissuto con fastidio e disagio le contestazioni alla Brigata ebraica durante la sfilata milanese. Anche a Roma non è stata trovata l’unità. lo sono molto critico nei confronti della politica di Israele, ma questo non cambia di un millimetro che cosa abbia significato l’Olocausto per gli ebrei e quale sia stato il loro contributo alla Liberazione”. Il Corriere annuncia per venerdì l’uscita in edicola con una bandiera italiana. “Il Piave e la Resistenza, momenti alti della nostra storia dei quali dobbiamo essere tutti orgogliosi”, si legge in una riflessione di Aldo Cazzullo in cui si ricorda anche la partecipazione ebraica alla lotta di Liberazione. 

È scomparso all’età di 83 anni il professor Piero Sarti Fantoni. Chimico di fama, aveva perso il padre e lo zio in un eccidio nazista nei pressi di Firenze. Per tutta una vita, come ricorda Repubblica, ha lottato per inchiodare alle loro responsabilità i colpevoli. A Pagine Ebraiche inoltre aveva raccontato di come suo padre adottivo, il politico liberale Renato Fantoni che fu assessore nella prima Giunta fiorentina del dopoguerra, avesse aiutato Eugenio Artom, la moglie Giuliana e il maggiordomo Amedeo a mettersi in salvo dalle persecuzioni antiebraiche. Una storia rimasta fino ad allora inedita e che ha portato nel 2017, dopo una verifica dello Yad Vashem, all’inserimento di Fantoni nell’elenco dei “Giusti tra le Nazioni”.

Il Corriere del Trentino ospita una riflessione di Marcello Malfer, presidente dell’Associazione trentina Italia-Israele, sul Va Pensiero.
Una composizione definita di straordinaria attualità per il senso complessivo del messaggio e per i riferimenti, scrive Malfer, a “comunità, sacrificio, solidarietà e speranza nel futuro”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(22 aprile 2020)