Giornata Cultura Ebraica – L’impegno della Fondazione Beni culturali

La Giornata Europea della Cultura Ebraica è arrivata alla sua  decima edizione. L’anniversario è stato ufficialmente celebrato a Plasencia, in Spagna, con un incontro internazionale che si è tenuto il 4 settembre. Alla celebrazione era presente anche Annie Sacerdoti, vice presidente della nostra Fondazione e responsabile dell’AEPJ (Associazione europea per la preservazione e la valorizzazione della cultura e del patrimonio ebraico). L’AEPJ  organizza a livello europeo la Giornata europea della cultura ebraica e sta lavorando alla concretizzazione di un secondo progetto sugli Itinerari ebraici europei.
Annie Sacerdoti ha preso parte a Plasencia alla tavola rotonda su “Il recupero del patrimonio ebraico in Spagna. Dialogo interculturale” (nell’immagine i relatori della tavola rotonda, da sinistra: Isabel Pérez, responsabile turismo di Plasencia, Assumpciò Hosta, segretario generale de la Red Juderias de Espana, Annie Sacerdoti, Jacob Israel Garzòn, presidente della Federazione delle Comunità ebraica di Spagna), portando l’esperienza italiana con molti esempi di restauro e recupero già attuati e in programma nella nostra penisola a cura della Fondazione. Vivo l’interesse mostrato dal pubblico oltre al desiderio di collaborazione internazionale con l’Italia (paese molto amato) da parte delle autorità spagnole presenti.

In Italia la nostra Fondazione ha partecipato alla Giornata del 6 settembre con due iniziative a Vercelli e a Roma. La prima iniziativa della Fondazione il 6 settembre, in occasione della Giornata europea della cultura ebraica, si è svolta a Vercelli. Qui sono stati esposti  al pubblico per la prima volta, dopo due anni di restauro a cura della nostra Fondazione, sette manti per la Torà (meilim) appartenenti alla Comunità, che si presentano in tessuti particolarmente preziosi risalenti al Sette-Ottocento. E’ stato anche esposta al pubblico per la prima volta la tenda (parochet) del Tempio di Biella, restaurata sempre a cura della Fondazione con fondi di finanziatori istituzionali. I restauri sono stati eseguiti da Opencare – società milanese di servizi per l´arte, che è considerata tra le maggiori in Italia in fatto di conservazione e restauro di arazzi e tessili antichi, nota per l’alta specializzazione e i mezzi tecnologici avanzati utilizzati.
La Fondazione, impegnandosi per la restituzione all´antico splendore dei sette meilim e del parochet, ha potuto così offrire ai numerosi visitatori (oltre 700 persone) della Comunità di Vercelli nella giornata del 6 settembre, la possibilità di ammirare da vicino questi manufatti particolarmente rari. Nella stessa giornata, nel tempio di Vercelli, campeggiavano sulla tevà i due grandi candelabri appena restaurati a cura della Comunità.

La seconda iniziativa della Fondazione il 6 settembre, in occasione della Giornata europea della cultura ebraica, si è svolta a Roma. Qui si è rinnovato l’ormai tradizionale appuntamento di apertura delle catacombe ebraiche di Villa Torlonia. Queste non sono aperte al pubblico, in attesa di lavori di recupero funzionale.
L´apertura straordinaria ha potuto avvenire grazie al solido legame che la Fondazione ha creato con la Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma, custode del monumento.
L’apertura ha riscosso  anche quest’anno un notevole successo di pubblico, con l’esaurimento dei posti disponibili. I visitatori, percorrendo i corridoi sotterranei, hanno potuto ammirare i “cubicula” affrescati con simboli ebraici e i disegni risalenti al III° secolo d.e.v.  e, secondo alcuni studiosi,  forse addirittura a secoli precedenti.

Anche grazie al successo di queste due iniziative, la Fondazione si prepara ora con entusiasmo ad affrontare il nuovo anno ebraico, continuando ad operare per la promozione, il recupero, la conservazione, il restauro e la valorizzazione dei nostri beni culturali, come il suo  Statuto chiede di fare fin dal 1986.

Diletta Cesana