Qui Milano – Il Bollettino racconta le ragazze del Bat Mitzva
E’ dedicata ad una festa di Bat Mitzva la copertina del primo numero del 2010 del Bollettino di Milano: il Bar o Bat Mitzvà gioia e dannazione di ogni famiglia, momento spirituale di crescita e di presa di coscienza o evento mondano? Il rischio, scrive Susanna Liscia, è “che serate danzanti, feste in palazzi d’epoca o discoteche…
E’ dedicata ad una festa di Bat Mitzva la copertina del primo numero del 2010 del Bollettino di Milano: il Bar o Bat Mitzvà gioia e dannazione di ogni famiglia, momento spirituale di crescita e di presa di coscienza o evento mondano? Il rischio, scrive Susanna Liscia, è “che serate danzanti, feste in palazzi d’epoca o discoteche, diventino quasi dei “diciottesimi”, del tutto simili alla tradizionale festa dei 18” facendo perdere il significato profondo spirituale, religioso, intimo del Bar Mitzvà senza contare gli ingenti costi che la famiglia deve affrontare, basta poco, osserva la Liscia, per essere fuori budget e accendere un piccolo mutuo per affrontare le spese della festa.
L’editoriale firmato dal direttore, Fiona Diwan, in prima pagina è dedicato al direttore d’orchestra Daniel Baremboim reduce del successo della Carmen alla Scala di Milano. Sempre a Daniel Beremboim è dedicato un lungo articolo che troviamo a pagina 12. «Davanti a una sinfonia di Mozart siamo tutti uguali. E forse migliori» dice Beremboim intervistato da Ilaria Myr. Il famoso pianista e direttore di orchestra, star indiscussa della scena musicale mondiale, che ha passaporto israeliano argentino spagnolo e palestinese al confine israeliano con i territori, racconta la sua vita e il suo amore per la musica.
A pagina 8 Fiona Diwan intervista Gianni Riotta, già direttore del Tg1 Rai e attuale direttore del Sole 24 Ore, “wunderkind del giornalismo italiano, un enfant prodige dal curriculum impressionante, inviato e poi condirettore de La Stampa e del Corriere della Sera, figlio di giornalisti (è nato a Palermo nel 1954), professore a contratto alla Columbia University e a Princeton, membro del Council on Foreign Relations” secondo il tratto che ne rivela la Diwan. Riotta esprime in questo articolo le sue opinioni su Medioriente, questione palestinese, amministrazione Obama rispetto a Israele e obbiettività della carta stampata rispetto alla questione mediorientale.
Ester Moscati firma invece l’articolo che affronta un difficile aspetto della bioetica: le cellule staminali, vere protagoniste della medicina rigenerativa il cui studio ha rivelato la capacità di riparare i danni di un infarto, curare leucemie, malattie del sangue e molto altro, in alcuni casi come ad esempio quelle rilevate dal midollo e dal cordone ombellicale assolutamente conformi alla Halakhà.
E’ il professor Marco Paganoni ad avventurarsi invece nel difficile ambito degli insediamenti in Cisgiordania in un articolo che titola “I 100 passi di una svolta impossibile”.
E voltando pagina Ester Moscati ci parla di una Assemblea della Comunità di Milano, quasi deserta organizzata per discutere di Statuto delle Comunità, per il quale sono state proposte in seno all’Unione, attraverso i lavori di una commissione ad hoc, alcune modifiche assolutamente sostanziali, (che riguardano il sistema elettorale nelle maggiori Comunità, i poteri del vertice dell’Unione, la vita delle piccole Comunità, i rapporti tra Comunità e Rabbini), al termine della quale è stata votata una mozione approvata con numeri desolanti: presenti 23, favorevoli 11, astenuti 12, contrari 0, nella quale si invita “la Commissione (di riforma dello Statuto) a modificarne i contenuti per dare maggior rappresentatività a tutte le componenti delle Comunità e dell’UCEI “. L’Unione delle Comunità ebraiche italiane dovrà a questo punto convocare un Congresso straordinario per approvare le modifiche proposte dalla Commissione Statuto.
E infine, Il diario di viaggio della Missione 2009 del Keren Hayesod in Israele, di Pia Jarach, la tappa italiana del gemellaggio fra le moschee e le sinagoghe in Europa nel pezzo di Yunus Distefano e l’incontro fra i rappresentanti del Technion e gli studenti della scuola ebraica di Milano di Ester Moscati.