Qui Sabbioneta – Inagibile la sinagoga ottocentesca

È stata edificata nel 1824 la sinagoga di Sabbioneta, per volontà dei centotredici ebrei della cittadina che rivendicavano la propria autonomia dalla Comunità della vicina Mantova, cui l’amministrazione austriaca aveva proposto di unirsi. La città lombarda, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, ha sempre considerato la sinagoga, con i suoi arredi per lo più originari dell’epoca, un fiore all’occhiello tra i suoi monumenti, simbolo di una pacifica convivenza religiosa durata secoli, testimoniata dalla mancata istituzione di un ghetto.
Alcuni giorni fa, a seguito di una perizia ingegneristica, è stata dichiarata inagibile la scala d’accesso e la storica sinagoga di una comunità che ha annoverato fra i suoi membri personaggi illustri, quali Giuseppe Ottolenghi, primo ebreo italiano a essere nominato generale e poi ministro della guerra nel 1902, è stata chiusa, per la prima volta dal 1994, anno dell’ultimo restauro.
La Comunità ebraica di Mantova, oggi proprietaria della sinagoga gestita dalla Pro loco di Sabbioneta, si è subito mossa insieme a quest’ultima, per cercare una soluzione, e in particolare per trovare i finanziamenti necessari all’intervento di consolidamento delle quattro rampe di scale che conducono alla sinagoga, situata al secondo piano dello stabile, e poi al matroneo. Grazie a un decreto del Ministero dei Beni Culturali, buona parte dei fondi è già stata reperita, e sarà disponibile non appena espletate le pratiche burocratiche. Resta la preoccupazione della Pro loco di reinserire al più presto la sinagoga fra gli obiettivi del turismo sabbionetano, che rischia di risentire pesantemente della chiusura del sito.
Il presidente della Comunità ebraica di Mantova Fabio Norsa si è comunque detto tranquillo e fiducioso che i lavori cominceranno presto.

Rossella Tercatin