Milano, la Comunità verso il voto

Schermata 02-2457078 alle 13.24.12Sono 25 i candidati in gara per le elezioni del nuovo Consiglio della Comunità ebraica di Milano. Lo scorso 20 febbraio, scaduto il termine di presentazione, sono state rese pubbliche le liste: sono sei, due con nove candidati (ovvero il numero massimo per ciascuna lista), due uninominali. Gli elettori potranno esprimere in ogni caso fino a un massimo di nove preferenze, anche su nomi appartenenti a liste diverse. Non saranno più 19 invece i consiglieri eleggibili come nelle passate elezioni ma 17 in virtù dell’aggiornamento del registro degli iscritti alla Comunità, che ha evidenziato una significativa diminuzione di questi ultimi, formalizzata nell’ultimo Consiglio e relativa all’ultimo triennio. La composizione delle liste fa registrare un forte rinnovamento nelle candidature su tutti i fronti per una kehillah segnata da una complicata situazione economico‐ finanziaria e tornata al voto dopo le dimissioni del suo presidente Walker Meghnagi e della lista Wellcomunity. A segnare in modo profondo la Comunità, le vicende legate alle ingenti somme sottratte dalle casse comunitarie da dipendenti ora allontanati, su cui è in corso un’indagine penale. Capolista dei nove candidati di Wellcomunity sarà Raffale Besso, assessore al Bilancio del Consiglio uscente, mentre non si ricandida il presidente uscente Meghnagi. Gli altri nomi della lista sono Davide Romano, Vanessa Alazraki, Ilan Boni, Abramo Galante, Daniele Leoni, Sara Modena, Davide Nassimiha, Daniele Schwarz. Il primo dei candidati di Lechaim/Ken nuova vita per la Comunità è Milo Hasbani, consigliere del‐ l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Al fianco di Hasbani, Daniele Misrachi, Claudia Terracina, Davide Hazan, Margherita Sacerdoti, Gadi Schoenheit, Alberto Levi, Bigio Joyce, Gabriele Tedeschi. Antonella Musatti, già alla guida delle struttura assistenziali della Comunità milanese, è candidata in una lista che porta solo il suo nome. Pro Israele per la Comunità è invece il nome della lista di cui fanno parte Claude Shammah e Miro Silvera. Tre i candidati all’interno della lista Community in Action: Marc Geoffrey Davis, Michele Boccia e Gabrielle Fellus. Da solo si presenta invece Joe Chalom. Le votazioni si svolgono il 22 marzo mentre il 10 la presentazione dei candidati agli iscritti della Comunità.

Besso: “Creare una Comunità solida”

Schermata 02-2457078 alle 13.24.25All’insegna della continuità con quanto fatto nel corso dell’ultimo Consiglio. Questo il principio scandito dall’assessore al Bilancio uscente, Raffaele Besso, capolista per Wellcomunity. “Purtroppo – dichiara – il presidente Walker Meghnagi non si ricandida, ma noi continueremo il lavoro iniziato sotto la sua presidenza”. “Sul fronte della vicenda del denaro sottratto in modo fraudolento alla Comunità, siamo fiduciosi sul recupero di parte della somma”, mentre con l’Agenzia delle entrate è stato vinto un ricorso in appello che, spiega, darà risultati positivi sul fronte della posizione tributaria. Sulla scuola ebraica, che versa in una situazione economica difficile, “l’obiettivo certo non è chiuderla ma reperire nuovi fondi, e cercare un altro dirigente che la segua in modo specifico”. Da sviluppare anche i servizi sociali: “Purtroppo – afferma – ci troviamo di fronte a una situazione economica in cui molti nostri iscritti hanno bisogno d’aiuto e vogliamo fornirglielo”. “Rispetto alla situazione finanziaria, dobbiamo continuare con il risanamento dei conti, che sono migliorati. È stato creato un ufficio centralizzato per gli acquisti che si occupa della gestione delle spese. Inoltre – prosegue – con la collaborazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane è stato aggiornato il sistema informatico di gestione”. Nella fase pre-elettorale, nessun accordo è previsto, “vedremo cosa diranno gli elettori”. Comunque “noi vogliamo tenere unita la Comunità e non cadere come altri nello scontro ideologizzato” e “vogliamo coinvolgere persone anche da fuori perché collaborino e ci supportino per costruire una struttura solida”. Ultima nota: “Siamo per Israele sempre e comunque e lo abbiamo sempre dimostrato”.

Hasbani: “Al centro la scuola e il sociale”

Schermata 02-2457078 alle 13.24.36“Siamo una squadra con persone che hanno esperienza all’interno della Consiglio della Comunità e altre che invece si presentano per la prima volta”, afferma Milo Hasbani, consigliere dell’Unione del- le Comunità Ebraiche Italiane e candidato presidente per la lista Lechaim/Ken. “Personalmente ho avuto un’esperienza di tre mandati in Consiglio e nell’ultimo mi sono impegnato, come assessore al culto, per calmierare i prezzi della carne kasher, ottenendo risultati positivi”. Sulla scuola, “continuiamo assieme a Davide Hazan (assessore alla scuola nell’ultimo Consiglio) il lavoro iniziato. L’obiettivo deve essere reperire dei finanziatori, portare avanti un progetto guidato da un manager, e coadiuvare il lavoro anche con l’assessore alla scuola dell’UCEI Guido Osimo. Per risolvere le difficoltà economiche, sarebbe opportuno trovare un accordo con le altre due scuole ebraiche di Milano per la condivisione degli spazi”. Come per la scuola, la visione è di reperire per i diversi ambiti della Comunità dei fondi, “incentivando le entrate così da migliorare i servizi e dall’altra parte permettere il taglio delle spese”. Oltre alla ristrutturazione finanziaria, giovani e servizi sociali sono secondo Hasbani i punti da affrontare con la volontà di fornire ai primi un punto di aggregazione e di supporto e garantire alle famiglie disagiate e a chi ha bisogno una tutela. Su Israele, “io sono cittadino israeliano ma sono qui dal ’63. Per me, per noi, Israele è importante, dobbiamo sostenerla. Sulla spaccatura con la lista Wellcomunity: “Ho sempre lavorato con tutti e non ho pregiudizi. Certo, sono fortemente contrario all’uso delle dimissioni come arma politica”.

Musatti: “Oltre la politica, per la Comunità”

antonella musatti“Mi candido da sola perché penso che ci siano dei progetti che stan no a cuore a tutti, indipendentemente dalle liste, ed è su quelli che intendo concentrarmi”. Così si presenta alle elezioni comunitarie di Milano Antonella Musatti, ex direttrice della Residenza per anziani di via Arzaga. “Un’esperienza durata dodici anni che mi ha arricchito facendomi comprendere da una parte i bisogni di una parte della nostra Comunità, dall’altra come si lavora”, ha raccontato. “Ho dunque piena fiducia nella competenza dello staff – dice – alla politica spetta invece il compito di indirizzare individuando problemi e strategie”. Incremento nella partecipazione, scuola, servizi sociali, e poi pianificazione economico-finanziaria e gestione professionale del patrimonio immobiliare sono i principali punti dell’agenda di Antonella Musatti. Quando le naturali divisioni all’interno del Consiglio comunitario si fanno spaccature, scrive nel suo programma, si generano “lentezza di decisioni, superficiale o mala gestione, e ne consegue l’impoverimento dei fondi per portare avanti le attività fondamentali alla cui missione tutti noi crediamo: educare i nostri figli, prendersi cura dei nostri anziani, aiutare chi è in difficoltà”. Una Comunità vista come posto accogliente e solidale, che unisce, rappresenta e si prende cura degli iscritti. E poi essa è anche “la cosa pubblica in cui tutti noi abbiamo il diritto e l’opportunità di partecipare, migliorandola e facendola crescere insieme a noi. Questa è l’idea di comunità che ho sempre seguito”, spiega Musatti. “L’obiettivo è di fare della Comunità ebraica una casa comune materiale e spirituale”.

Davis-Boccia-Fellus: In azione per la Kehillah

Commmunity in Action, così si chiama la lista composta da Geoffrey Marc Davis, Michele Boccia e Gabrielle Fellus. “La scelta del nome è molto indicativa di quello che è il nostro programma: è l’azione a rappresentare l’essenza dell’ebraismo, il popolo del fare, dell’agire”, ha spiegato Davis. La Comunità deve costituire per i tre candidati un punto di riferimento per tutti gli iscritti, anche coloro che al momento non se ne sentono parte. Quattro i temi prioritari da affrontare secondo Community in Action: risanamento finanziario, sicurezza, scuola, giovani. “Il primo punto – ha aggiunto Davis – è importante soprattutto per poter garantire sostegno a chi ha bisogno, uno dei ruoli fondamentali della Comunità”. E poi la necessità di professionalità nel campo della sicurezza in un momento delicato, e l’attenzione per i giovani che passa anche attraverso l’eccellenza della scuola. “I giovani – ha continuato Davis – sono il nostro futuro, e desideriamo fare in modo che abbiano sempre un forte senso di appartenenza verso la Comunità”.

Shammah-Silvera: Al di là delle divisioni

“Siamo due persone che hanno sempre avuto a cuore la Comunità e sono sempre state attive al suo interno in vari ambiti, ma non abbiamo mai partecipato facendo parte del Consiglio: era giunto il momento di farlo”. Così Claude Shammah presenta Pro Israele per la Comunità, la lista di cui fanno parte lei e Mayer (Miro) Silvera. “Crediamo di costituire una scelta per chi desidera andare trasversalmente al di là delle tensioni che contraddistinguono le varie liste”, ha quindi sottolineato Shammah. “Non ci sono vere divergenze di fondo, e in quanto siamo alla nostra prima esperienza non cercheremo di indicare come agire per modificare la situazione, ma più semplicemente di riportare pace, buonsenso e lavoro comune all’interno del Consiglio”. Tra i punti più importanti per Shammah e Silvera il sostegno a Israele, “per offrire una spiegazione al mondo esterno della nostra diversità, credendo molto nei fondamenti delle nostre radici”. Proprio in questi risiede per loro il vero senso dell’essere una Comunità.

Chalom: Tenere aperte le porte a tutti

“La certezza di poter mettere la mia esperienza al servizio della nostra Comunità”, questo quello che ha spinto Giuseppe Chalom, che si presenta come Joe, a candidarsi da solo, come unico membro della lista Shalom, alle elezioni per il rinnovo del Consiglio. Alle spalle, otto anni di presidenza del Centro sociale Maurizio Levi, che aveva sede nella centralissima via Sant’Antonio. “Tenere sempre aperte le porte agli ebrei e ai nostri amici”, questa la vocazione del club che ospitava eventi di ogni tipo, culturali, religiosi e ricreativi. Per il sentimento che lega ancora molti iscritti al centro, Chalom crede in un rilancio di quello che per molti “rappresenta ancora un sogno: restituire ai giovani una sede esterna alla scuola, multiculturale nella sua ebraicità, un polo indipendente dai vari enti ma a essi funzionale”. A guidarlo, un “dovere di essere ancora e sempre utile alla causa” e l’impegno a “aiutare a ritrovare quel clima di armonia e di incontro che caratterizzava la Milano ebraica anni fa”.

Italia Ebraica Marzo 2015

(24 febbraio 2015)