…UCEI
Nuovi membri per il consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, nuove prospettive da disegnare con l’elezione della presidenza e della giunta. Una sfida importante per una nuova generazione che deve proporre risposte alle dinamiche che attraversano l’ebraismo, la società italiana e l’Europa. Per lavorare bene e in maniera efficace, i Consiglieri dovranno necessariamente tenere presente alcune prospettive complesse che spero faranno giustizia di ogni visione partigiana. Non si tratta di governare il nostro orticello, che è piccolo già per il solo fatto di essere Italia, ed è ancora più piccolo se riferito alla più ampia realtà europea o se paragonato agli Stati Uniti o a Israele. Si tratta di rafforzare le organizzazioni interne che permettono alle grandi e alle piccole comunità ebraiche italiane di funzionare, in modo da permettere loro di mettersi in connessione stabile e continua sia con le altre realtà ebraiche, sia con una società italiana che sempre più convintamente guarda alla civiltà ebraica come sua componente costitutiva irrinunciabile.
Nel medesimo tempo si tratta di ridisegnare uno statuto che risponde oggi solo parzialmente alle grandi trasformazioni che l’esperienza ebraica ha conosciuto in Italia negli ultimi decenni. Mettere a frutto gli studi sulla conformazione sociale, generazionale e etnica dell’ebraismo italiano. Valutare con attenzione i report sulle dinamiche dell’antisemitismo. Ragionare sui dati relativi alle visite ai nostri musei e ai luoghi che apriamo periodicamente durante le giornate europee della cultura. Identificare nuove e diversificate fonti di finanziamento che limitino la dipendenza strutturale legata all’otto per mille. Dare la corretta prospettiva di lavoro a un organismo, l’UCEI, che si colloca in diretto rapporto con molte istituzioni italiane ed europee e intrattiene regolari rapporti di vicinanza e fratellanza con Israele.
In definitiva il lavoro dei nuovi Consiglieri sarà di necessità rivolto a riconoscere le pluralità di espressione dell’ebraismo contemporaneo, assicurando a tutte le componenti religiose, ideologiche e etniche una legittimità, offrendo adeguati spazi di espressione e di tutela. Un organismo che prima di tutto dovrà essere un organo di garanzia, impegnato a supportare le diverse realtà e ad aiutare la società italiana a conoscere, riconoscere e comprendere i diversi modi di essere ebrei oggi.
Gadi Luzzatto Voghera, storico
(1 luglio 2016)