Sfogliando i giornali, voci a confronto
Sinagoghe in festa con ritmi yiddish
La Giornata europea della Cultura ebraica, quest’anno alla sua nona edizione, è dedicata alla musica. In ben 58 località italiane, e in moltissime altre in Europa, nelle sinagoghe, nei teatri e nelle piazze si ascolterà musica ebraica. Musica ebraica di ogni genere, come scrive il presidente dell’unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, presentando la giornata, “musica colta o popolare, ritmi chassidici e melodie sefardite, canti liturgici e klezmer. Musiche che spiegano l’integrazione e l’incontro con le altre culture, che esprimono gioia o malinconia, che sono espressione dei momenti felici e delle pagine tristi. Musiche che saranno una chiave per conoscere e capire meglio la vita e la cultura ebraica”. […]
[…] La musica quindi, come chiave privilegiata per conoscere la cultura ebraica. Esiste fra la musica e l’ebraismo una sorta di affinità elettiva, un’intimità molto stretta che potremmo definire particolare. […]
[…] non soltanto la musica ha assunto fin dai tempi più antichi un’importanza religiosa essenziale, ché questo è comune a molte altre culture, ma il modo stesso con cui l’ebraismo si avvicina alle due fondamentali dimensioni dello spazio e del tempo favorisce un ruolo particolare della musica, e quindi del tempo, rispetto all’immagine e quindi allo spazio. […]
Anna Foa – Avvenire – 5 settembre 2008
L’Olocausto secondo Ariel Toaff
Divenuto famoso per un Libro contestatissimo, Pasque di sangue (il Mulino), dove affrontava la storia dei «delitti rituali» attribuiti agli ebrei, ArieI Toaff prende in mano un altro tema che farà rumore. Con il libro che uscirà il io settembre dalla Rizzoli, Ebraismo virtuale, lo studioso si occupa dell’olocausto […].
Lo sterminio, questa la tesi, ha creato nella coscienza moderna un’idea distorta degli ebrei […]. È nata così una «storia virtuale» che sta persino alla base della nascita di uno stato, Israele. E che ha poco a che fare con la verità.
Panorama – 5 settembre 2008
Circoncisione gratis negli ospedali pubblici
[…] Circoncisione gratuita nelle strutture sanitarie pubbliche del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un progetto sperimentale varato dalla Regione, dopo la morte di due bambini a Bari e Treviso. Il costo dell’operazione sarà di 200mila euro. L’esperimento dovrebbe durare un anno garantendo 135 interventi. […]
Corriere della sera – 5 settembre 2008
Wagenstein: tragico ‘900
Theodor ed Elisabeth sono sposati. Lui è un grande violinista, orchestrale nella filarmonica di Dresda, i cui membri sono tutti ebrei. Nella notte fra il 9 e il 10 novembre 1938, la Notte dei Cristalli, dopo avere eseguito la sinfonia Degli addii di Haydn, mentre scendono dal palco uno a uno vengono arrestati e spediti a Dachau. […].
[…] Il destino di Theodor ed Elisabeth s’intreccia indirettamente nel romanzo dello scrittore bulgaro Angel Wagenstein, Shanghai addio edito da Baldini e Castoldi, con quello della bellissima Ilde Braun […]
[…] Wagenstein, che interviene domani al Festivaletteratura (Casa del Mantegna, ore 16.30, assieme a Giorgio Pressburger), racconta storie di dolore e di annientamento […].
[…] “Oggi sperimentiamo un profondo distacco tra le parole e il significato profondo delle cose», mi dice Wagenstein. «In Bulgaria, dove vivo, abitano circa sette milioni di persone, e parole come democrazia e libertà vengono intese in sette mllioni di modi diversi. Non è un problema bulgaro, è un problema dell’umanità, tanto più quella di oggi […].
Maurizio Cecchetti – Avvenire – 5 settembre 2008
Quando i musulmani salvarono gli ebrei
La Shoa, oltre a contribuire alla fondazione di uno Stato ebraico, non riguardò esclusivamente i paesi d’Europa: anche nel Nord dell’Africa la macchina della morte fu attiva. Certo non produsse le carneficine del Vecchio Continente, ma solo perché non ci fu abbastanza tempo.
I persecutori furono i nazisti di Germania e quelli di Francia e, per quello che riuscirono a fare, i fascisti. E gli arabi? In questo libro (Tra i giusti. Storie perdute dell’Olocausto nei paesi arabi, Marsilio, pagg. 275, euro 19,50) Robert Satloff, ebreo d’America e studioso del mondo arabo, in particolare di quello dell’Africa nord-occidentale, ha provato a dare una risposta, disseppellendo storie che tutti, nel mondo arabo, sembrano volere dimenticare. […]
Gli episodi di collaborazionismo non furono pochi. […] Ma c’è una sorpresa. Il libro, nella sua seconda parte, ci racconta storie di giusti, di quelli che nella memoria ebraica sono così nominati in quanto hanno provato, a loro rischio, a soccorrere gli innocenti, Già, perché il numero dei figli dell’Islam che diedero soccorso agli ebrei in Europa, come in Africa, non è piccolo […].
Guido Panico – Il Mattino – 5 settembre 2008