Sfogliando i giornali, voci a confronto
La rovente polemica sulle leggi razziali che ha dominato i media nei giorni scorsi oggi sembra avviarsi all’epilogo. Come titola Libero “Fini striglia i nostalgici e si riprende il partito”. “Gianfranco Fini – scrive Ester Mieli – tira le orecchie ai suoi colonnelli: Alemanno e La Russa. A pochi giorni dalle dichiarazioni del sindaco di Roma da Gerusalemme sul fascismo e poi quelle sui soldati della Rsi pronunciate dal ministro della Difesa a Roma durante la commemorazione del 650 anniversario della Difesa della città, arriva la bacchettata dell’ex leader di An, ora presidente della Camera”. “Basta usare la storia come arma impropria della politica”, avrebbe detto Fini.
Il chiarimento avviene in occasione dell’esecutivo del partito ed è preceduto da un incontro con Alessandro Ruben, deputato Pdl, presidente onorario dell’Antidefamation league Italia e consigliere dell’Unione delle comunità ebraiche, che nel 2003 aveva condiviso con Fini il viaggio in Israele.
La seconda notizia del giorno è la manifestazione promossa da Liberal, ieri sera a Roma in piazza Montecitorio, a sostegno dei cristiani perseguitati nel mondo che ha visto anche l’adesione dell’Ucei. La cronaca sul Messaggero rimarca, come anche altri quotidiani, la partecipazione ebraica e riportando una dichiarazione di Pacifici per cui
la solidarietà ai cattolici sotto aggressione “E’ una battaglia di civiltà e non solo cattolica”.
Risolta (almeno per ora) sul fronte della politica, la questione delle leggi razziali torna con diversa profondità in un articolo dello storico Pietro Melograni su Giorno, Resto del Carlino e Nazione che ripercorre, con taglio divulgativo, le radici dell’antisemitismo nella società europea. Sulla Stampa Andrea Riccardi ricorda invece la coincidenza di date per cui proprio in questi giorni di rientro a scuola settant’anni fa gli alunni ebrei venivano espulsi da tutti gli istituti per motivi razziali “Si è tornati, nei giorni scorsi, a discutere di fascismo e Shoah – nota Riccardi – Non si tratta tanto di dibattere attorno all’idea di “male assoluto”, che è categoria di ordine teologico (come ha notato ieri Massimo De Angelis sull Foglio), quanto di riconoscere l’orizzonte politico e nazionale comune: quello della Repubblica che, sin dalla sua Costituzione si è voluta totalmente altra dal fascismo, ripudiandolo. Questa è la linea su cui ci siamo mossi, sin dal 1944 e nel cui alveo si collocano le istituzioni repubblicane”.
Da leggere, sempre sulla Stampa l’intervista di Maurizio Molinari a Jared Cohen, giovane ebreo americano che ha trascorso un periodo a stretto contatto con i suoi coetanei in Libano, Irak e Siria. Esperienza che ora racconta nel libro “Children of Jihad” (Gotham book”). Si segnala infine sull’Unità un articolo di Bruno Gravagnuolo che recensisce “Il pane della memoria”, documentario di Luigi Faccini sugli ebrei di Pitilgliano.
Daniela Gross