turismo / razzismo

Il turismo ebraico in Italia è diventato oggi un fenomeno imponente in progressiva crescita con migliaia di turisti ebrei in visita nei nostri luoghi storici. I vantaggi per noi sono evidenti: la conoscenza e il rispetto della nostra storia, la sprovincializzazione delle nostre comunità, la sicurezza di un minian di preghiera dove può essere difficile farlo con le forze locali, il flusso economico. Ma esistono anche problemi non indifferenti: dall’organizzazione di un sistema ricettivo che risponda alle esigenze anche religiose dei visitatori, alla presenza di gruppi di attivisti organizzati che arrivano a diffamare le nostre strutture dirottando i flussi turistici, fino a talora casi di ordine pubblico. Le comunità interessate stanno lavorando e discutendo su questi punti, ma è evidente che la complessità del fenomeno e dei problemi che crea richiede una valutazione globale su scala nazionale.

Rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma

Bene ha titolato il Corriere della sera “Un italiano nero ucciso a sprangate”. Un ragazzo italiano di 19 anni, di pelle nera, è stato assassinato al grido di “sporco negro”. Non ci vengano a raccontare che il razzismo non c’entra niente, che si tratta di altro, il furto di due scatole di biscotti. Che l’ingiuria non voleva dire niente, era solo un modo di parlare… Abdul Guiebre, cittadino italiano originario del Burkina Faso, è stato massacrato perché nero.

Anna Foa, storica