“Per qualcuno gli esami non finsicono mai”

Ho letto il commento di David Bidussa del 14 settembre. Nulla da eccepire. Concordo sul fatto che tutte le battaglie di vero rinnovamento non sono né facili né indolori. Trovo però singolare l’affermazione che (per AN)”quelo percorso avviato molti anni fa non è esaurito, è ancora lungo ed è ancora tutto davanti”. Giudicare che un percorso non sia esaurito e che sia ancora lungo è del tutto comprensibile; che sia ancora tutto davanti mi sembra contraddittorio: ciò che è ancora tutto davanti signiifica che non è ancora iniziato, mentre ciò che non è esaurito è comunque iniziato. E’ come l’Esodo: una volta usciti d’Egitto era in parte davanti e in parte indietro, e mano a mano che il popolo procedeva nel deserto si consumava il tempo che stava davanti e aumentava quello che stava indietro.
Con questo metodo empirico il passato rischia di non passare mai, anzi il nostro metodo fa si che si torni sempre al punto di partenza come nell’eterno ritorno di vichiana memoria.
Non sarà che David si immagina ciò che si augura, per poter dire che il soggetto esaminato non è ancora maturo, ad esempio, per governare?
I processi di rinnovamento sono certamente difficili e complessi e sono una conquista continua per ognuno di noi, istante per istante, senza mai giungere ad una conclusione definitiva.
Con questo metodo, del giudicare gli altri maturi e non maturi, ci si attribuisce un ruolo sovraordinato, assoluto ed arbitrario,
Da ultimo: in una Europa che ha subito devastanti totalitarismi di destra e di sinistra nel XX secolo, la sinistra che stava dall’altra parte a che punto è del processo di rinnovamento e di riflessione sul suo passato? Tutti i democratici liberali erano ovviamente antitotalitari e quindi anche antifascisti; ma non tutti gli antifascisti erano antitotalitari e democratici
Guido Guastalla – Livorno