Appuntamento con la letteratura ebraica

Nathan Englander, Etgar Keret, Shira Geffen e altri grandi nomi della letteratura ebraica contemporanea parteciperanno alla prima edizione del Festival Internazionale di Letteratura Ebraica, che aprirà i battenti a Roma questo sabato, 20 settembre, alla Casa dell’Architettura di Piazza Manfredo Fanti.
Scrittori, critici letterari e protagonisti del panorama letterario ebraico si ritroveranno, fino al 24 settembre alla kermesse letteraria, per far conoscere la letteratura ebraica nelle sue mille sfaccettature.
Nel presentare l’evento, nella sala delle Bandiere al Campidoglio, il Sindaco di Roma Gianni Alemanno ha espresso la propria soddisfazione perché alla lunga lista dei festival ospitati dalla città di Roma si aggiunge anche un Festival della Letteratura Ebraica. “Sono orgoglioso di essere il sindaco che ospita il primo Festival di letteratura ebraica”, ha detto Alemanno, ricordando come il via all’organizzazione dell’evento abbia rappresentato una delle prime cose di cui si sia occupato subito dopo la sua nomina.
Il Presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo, ha definito il Festival della Letteratura Ebraica “una bellissima occasione per far conoscere il popolo ebraico per quello che è”. “Chi ha partecipato a un Bar Mitzva come è capitato a me – ha sottolineato Marrazzo – sa che questo è un popolo che porta in sé la voglia di vivere. Bisogna proseguire nell’opera e fare in modo che il popolo ebraico non sia conosciuto solo per la Shoà.
Sull’aspetto della conoscenza ha posto l’accento anche il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti definendo questo Festival “una perla rara, perché è un’occasione di conoscenza dell’altro. E penso – ha continuato – che questa conoscenza sia la base fondamentale della convivenza” distinguendo il termine convivenza, (che racchiude in sé il concetto di coabitazione, abitazione pacifica) dal termine tolleranza, che significa appunto tollerare, sopportare.
Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana, riallacciandosi a quanto detto da Shulim Vogelman, uno dei curatori del Festival, ha manifestato il proprio disappunto per il fatto che spesso l’opinione pubblica concepisca gli ebrei alternativamente come vittime o come persecutori dimenticando in questo modo, tutto quello che c’è stato prima e tutto quello che c’è stato dopo. Pacifici ha espresso la propria emozione nel veder realizzato uno dei suoi sogni ed ha ricordato i momenti in cui si è iniziato a pensare alla realizzazione di questo Festival. “Erano i giorni in cui il Paese era attraversato dagli avvenimenti della Fiera di Torino, ha detto, dalla feroce opposizione ad Israele come ospite d’onore, e quindi proprio per questo era ancora più forte la spinta nel voler realizzare questo evento”
E sottolineando quanto le polemiche degli ultimi giorni abbiano riacutizzato ricordi dolorosi come quelli dei provvedimenti razzisti che allontanarono professori dalle Università italiane, ragazzi dalle scuole, padri di famiglia dai posti di lavoro ha riaffermato la necessità di superare i conflitti ed andare avanti nei lavori di realizzazione del Museo della Shoà.
L’importanza della presenza dei giovani a questa manifestazione, è stata messa in risalto anche dalla vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Claudia De Benedetti che ha rilevato quanto sia importante che in questo Festival, realizzato in una città come Roma, fortemente caratterizzata dal dialetto giudaico-romannesco, sia presente la letteratura yiddish, proprio a rappresentare la varietà di sfaccettature dell’identità ebraica.

Il Festival Internazionale della Letteratura Ebraica, curato da Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelman ha in agenda numerosi incontri sia con scrittori giovani, come Nathan Englander ed Edgar Keret, che con autori dell’ambito religioso, come Adin Steinsatz, che ha curato un’edizione molto diffusa dei libri del Talmud, proprio per testimoniare che il mondo laico e quello spirituale possono convivere. L’ingresso alla manifestazione è gratuito.

Lucilla Efrati