Ariela, fra cinema e carta stampata
Giornalista e organizzatrice di eventi in ambito cinematografico anche in collaborazione con l’Ambasciata israeliana, Ariela Piattelli (nella foto assieme alla vicepresidente Ucei Claudia De Benedetti) è uno dei curatori, insieme a Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann, del Festival Internazionale di Letteratura Ebraica. L’abbiamo incontrata alla vigilia del Festival, in un momento di pausa in queste giornate per lei molto intense.
Ariela, come è iniziata questa avventura?
Eventi di questo tipo sono già realizzati in ogni parte d’Europa. Quello che è singolare è averlo realizzato a Roma, poiché paradossalmente in Italia non c’è mai stato un Festival della Letteratura Ebraica.
Abbiamo iniziato in un modo molto informale: un giorno ci siamo trovati intorno ad un tavolo a parlare grazie all’intervento di Franca Eckert Coen che ha stabilito il contatto, con Riccardo Pacifici che allora non era ancora il Presidente della Comunità Ebraica di Roma e Francesco Marcolini, che egualmente non era ancora stato nominato Presidente della Zètema, l’azienda capitolina che opera nel settore cultura (e che si occupa di organizzare eventi per il Comune di Roma), fra i vari discorsi affrontati, ci siamo trovati d’accordo sul fatto che sarebbe stato molto bello organizzare un Festival della Letteratura Ebraica a Roma.
E poi?
Il progetto ci ha entusiasmato, abbiamo coinvolto Shulim Vogelmann, che ha un osservatorio privilegiato sulla letteratura ebraica essendo scrittore ed editore della Casa Editrice La Giuntina.
Quali criteri avete seguito nell’organizzazione del Festival?
Bisogna partire dal presupposto che non è possibile organizzare un Festival della Letteratura Ebraica che possa rappresentarne le mille sfaccettature, sarebbe pretenzioso oltre che impossibile.
Abbiamo pensato ad un evento che avvicinasse i giovani alla letteratura e Riccardo ha avuto l’idea di abbinare al Festival un Concorso letterario.
Direi che questa è stata una carta vincente dal momento che abbiamo ricevuto 300 elaborati.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Abbiamo già l’impegno di organizzare il Festival anche il prossimo anno. Per quanto mi riguarda, dal 15 al 19 novembre mi occuperò del Pitigliani Kolno’a Festival, il Festival del cinema ebraico israeliano, prodotto dal Centro Ebraico Italiano e il Pitigliani che si svolgerà alla Casa del Cinema con il fantastico scenario di Villa Borghese, di cui Dan Muggia ed io siamo i direttori artistici. Come lo scorso anno porteremo i film del Kolno’a festival in alcune città d’Italia come Milano Trieste e Alessandria Con la città di Alessandria in particolare, il prossimo maggio pensiamo di realizzare un gemellaggio fra il Kolno’a Festival e l’OYOYOY Festival, il Festival internazionale di cultura ebraica che si svolge da qualche anno in Piemonte con molto successo.
Lucilla Efrati