A Milano via ai lavori del Memoriale della Shoah

Riparte dal Binario 21 il treno della Memoria.
Milano fa i conti con la propria storia. E si sgretola la barriera dell’indifferenza. Alla Stazione Centrale della metropoli lombarda è stato presentato stamane il progetto del memoriale della Shoah che sorgerà proprio nei luoghi sotterranei e un tempo celati alla vista da dove centinaia di cittadini italiani furono deportati per un viaggio verso la morte. Il presidente della Fondazione Binario 21 Ferruccio De Bortoli, l’amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti, il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni e l’architetto che ha firmato il progetto Guido Morpurgo, erano assieme alla testimone milanese Liliana Segre per presentare alla cittadinanza, nella Sala Reale della Stazione, i dettagli del Centro della memoria che sorgerà nel cuore della città.
“Quello che stiamo per costruire a Milano sarà un luogo straordinario – ha ricordato De Bortoli – anche perché si tratta dell’unico luogo europeo di memoria che sorge nei luoghi originari e non modificati dove avvennero i fatti”. Ma soprattutto, hanno ricordato tutti gli altri intervenuti, sarà un luogo di meditazione e di studio vivo dentro al grande corpo della Stazione e al tempo stesso aperto verso la città, proprio là dove si vollero innalzare barriere di ignoranza, di indifferenza e di vigliaccheria.
Entro la fine del 2010, quando i lavori saranno conclusi, il Memoriale sarà anche un laboratorio di riflessione sulla maniera di coltivare e perpetuare la memoria, una riflessione che secondo molte voci in campo ebraico deve portare al superamento della ritualizzazione della Shoah e verso una trasmissione stabile e forte dei valori di rispetto della vita, di tolleranza e di civiltà di cui l’identità ebraica è portatrice.
Il nuovo complesso architettonico si estenderà su un’area di oltre 7 mila metri quadrati, mentre su due livelli saranno realizzati un museo, un archivio, una biblioteca, un auditorium e una libreria.
Nel progetto del Memoriale, preparato dagli architetti Eugenio Gentili Tedeschi e Guido Morpurgo, troveranno spazio un grande archivio-biblioteca, sale proiezioni, un museo, una biblioteca specializzata, un book-shop ed una parete con i nomi di chi, partito da lì, non è più tornato. L’obiettivo è quello di proporre un luogo della memoria non pensato per essere un museo ma un laboratorio del presente, dove l’intera comunità civile potrà rafforzare la propria memoria collettiva e la propria consapevolezza individuale. Il Memoriale sarà uno spazio vivo, l’unico rimasto intatto in tutta Europa, caratterizzato da una duplice valenza: da un lato luogo del ricordo, dall’altro contenitore, luogo di ricerca e studio e punto d’incontro dinamico tra diverse realtà. All’ingresso il visitatore attraverserà tre aree tematiche con proiezioni a tutta parete senza sonoro: persecuzione, deportazione e sterminio. Si procederà in un labirinto sonorizzato con le voci delle testimonianze dei sopravvissuti. Nel vano di sollevamento dei vagoni, un periscopio unirà idealmente passato e presente. E sarà riflessa l’immagine del binario esterno da cui partirono i deportati mentre dall’interno del Memoriale si scorgerà il passaggio dei convogli con la quotidianità della vita di stazione.
Un impressionante muro dei nomi ricorderà perennemente i 605 cittadini che partirono dal binario 21 nel 1944 e non avrebbero più fatto ritorno.
“Abbattere l’indifferenza che voleva cancellarli – ha commentato Liliana Segre – è stato l’impegno che ha accompagnato tutta la mia esistenza”.
g.v.