Il caso Englaro e la libertà di coscienza
Da ebreo credente, praticante e come liberale non vorrei mai che qualcuno venisse obbligato a rinunciare alla propria libertà di determinazione sottomettendosi alle mie convinzioni religiose.
Ecco perchè non occorre necessariamente aderire alla scelta della famiglia Englaro, assunta peraltro in base ad accertate determinazioni della figlia, per dichiarare che la sentenza definitiva delle sezioni unite civili della Cassazione è un atto di civiltà che immette una buona dose di fiducia nello Stato di diritto che, nella sua costituzionale laicità, deve appunto consentire a ciascuno di godere dei propri diritti nel rispetto di quelli altrui.
Sino all’ultimo minuto sono continuate, occorre dirlo con chiarezza, pesanti intromissioni da parte di settori della Chiesa non fermatesi nemmeno dinanzi alla Giustizia dello Stato: si spera che ora la famiglia Englaro possa ritrovare quella privacy alla quale ha ben diritto.
Dovremmo comunque occuparci maggiormente della salvaguardia della laicità delle pubbliche istituzioni, perchè è all’interno di questa che tutti, credenti vari e non credenti, possiamo vivere in armonia ed in reciproco rispetto. Insomma, “libere religioni in libero Stato”.
Gadi Polacco
Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane