film-parabola/valanga finanziaria

“Qualcuno con cui correre” è il titolo di un film israeliano, tratto dall’omonimo libro di David Grosman, che è stato presentato ieri sera a Roma con doppiaggio in lingua italiana al festival del cinema israeliano organizzato dal Pitigliani e che da domani sarà proiettato nel circuito comune. Per chi immagina Israele, e la sua capitale Gerusalemme, come la terra del latte e del miele, dove si realizzano i sogni e gli ideali virtuosi, il film è uno schock con la sua presentazione di adolescenti disperati e tossici, di sfruttatori, di bande fasciste, di violenze di ogni tipo. La realtà di Israele non è quella dell’ideale, e in questo si può dire che si sia realizzato il sogno sionista di rendere gli ebrei un popolo “normale”, con la sua brava percentuale di delinquenti e problemi sociali. Il film-parabola finisce però con un happy end, come le antiche favole. Se fossimo del tutto un popolo “normale”, oggi la realtà e la letteratura non lascerebbero spazio all’ottimismo. Probabilmente c’è ancora un piccolo spazio per la nostra “anormalità”, che si esprime, malgrado tutto, con qualcosa di diverso; in questo caso è
semplicemente la speranza.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma

Difficile dire quando e come si fermerà la valanga finanziaria che ha già causato tanti danni all’economia globale. Le conseguenze negative per la collettività ebraica colpiscono non soltanto i risparmi e le pensioni di innumerevoli famiglie, ma anche la posizione lavorativa di non pochi mediatori, specialmente in America, le capacità di offerta dei donatori, le entrate delle molte istituzioni che beneficiano delle generose attività filantropiche, e quindi i servizi sociali e sanitari destinati ai bisognosi, e la rete scolastica che trasmette ai giovani cultura, valori e identità. Guardando al passato, in generale le comunità ebraiche hanno vissuto meglio in una situazione di economia aperta e globale, piuttosto che in ambiti geografici limitati e autarchici. L’interesse della minoranza ebraica, esattamente come quello della comunità di maggioranza, è che attraverso provvedimenti responsabili e nuove regole che oggi sono necessarie nell’economia, si possa ristabilire la fiducia del pubblico nei mercati, non venga danneggiato l’obiettivo del pieno impiego, vengano stimolate le attività produttive, e si possano evitare danni sociali che possono sempre generare pericolose tensioni.

Sergio Della Pergola, demografo, Università Ebraica di Gerusalemme