L’industria italiana sbarca in Israele
Più di cento imprese parteciperanno alla missione economica di Confindustria, ICE (Istituto per il Commercio Estero), Abi e Governo che si svolgerà a Tel Aviv dal 25 al 27 novembre.
Israele è un mercato molto appetibile per gli industriali italiani, Paese leader per lo sviluppo dell’high tech, con elettronica software e biotecnologia come eccellenze, come ha sottolineato la Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (nella foto a fianco) in un’intervista rilasciata ieri al quotidiano israeliano Yedioth Aharonot affermando che “l’Italia può essere un partner eccellente per Israele nella fase industriale dei prodotti tecnologici”, ma precisando che l’interesse italiano si estende anche “a settori come infrastrutture, industrie agricole e impianti per l’irrigazione e la desalinizzazione”.
La missione, che vede la collaborazione della Regione Emilia Romagna e della Confindustria Emilia Romagna, punta ad un rafforzamento del dialogo istituzionale con le autorità israeliane per incrementare la presenza dell’industria italiana nel Paese.
Ne abbiamo parlato con Gila Rosiner, Consigliere per gli Affari Economici e Scientifici dell’Ambasciata Israeliana.
Consigliere Rosiner, ci racconti in che modo è partita l’idea di organizzare questa missione commerciale
Israele ha da molto tempo ottimi rapporti commerciali con l’Italia. Tutto questo è iniziato un anno fa in un colloquio fra il Presidente Montezemolo e l’Ambasciatore Meir. Quella che all’inizio sembrava soltanto una possibilità è divenuta invece un’idea che ha riscosso un certo consenso ed abbiamo iniziato a lavorare per preparare questa missione. Si era pensato di poter organizzare la missione nel mese di marzo 2008, poi di giugno, alla fine abbiamo avuto notizia della visita del Presidente Napolitano ed abbiamo sollecitato la Confindustria e l’ICE perché i due eventi si svolgessero contemporaneamente. Sono stati presi dei contatti anche con la Camera degli industriali israeliani. Per preparare questa missione economica sono stati organizzati tre seminari dal mese di settembre ad oggi, a Milano, a Bologna e a Roma.
Di quante persone è composta la delegazione italiana?
L’interesse italiano per Israele è enorme, la delegazione italiana è composta da 230 persone che rappresentano 140 aziende, 10 banche. La Regione Capofila è l’Emilia Romagna. Le richieste di partecipazione sono state tantissime, probabilmente anche ora mentre stiamo parlando il numero si è accresciuto di qualche altra unità.
Perché andare in Israele
Per noi non c’è solo vendere e comprare, in Italia c’è un’industria molto sviluppata mentre in Israele c’è una tecnologia molto sviluppata. Siamo un Paese piccolo abbiamo poche risorse, la nostra risorsa sono le menti delle persone. In Italia c’è una base molto buona, una buona industria, ma è necessario trasferire la scienza al mondo industriale ed in Israele c’è il modo per farlo.
Ha detto che Israele ha ottimi rapporti commerciali con l’Italia, che cosa significa?
L’Italia ha un buonissimo accordo economico con Israele per progetti di sviluppo bilaterale, ogni anno vengono finanziati 4-5 progetti di sviluppo su un totale di circa 40 che ne vengono presentati. Fino allo scorso anno la cifra stanziata era di 1 milione di euro, quest’anno il Ministro Frattini ha aumentato questa somma a 3 milioni di euro. Nell’ambito di questa missione economica vi sarà anche un accordo con la Regione Emilia per lo sviluppo di accordi commerciali con Israele.
Qual’è il programma di questa missione?
La delegazione italiana arriverà domani, giovedì sono previsti una serie di seminari professionali bilaterali. I seminari avranno le seguenti tematiche: High tech, Infrastrutture e opportunità di investimento, Agroindustria, Beni di consumo.
Giovedì ci saranno gli incontri bilaterali e poi il Forum a cui parteciperanno Claudio Scayola, Ministro italiano per lo Sviluppo Economico, Binyamin Ben-Eliezer, Ministro israeliano per le infrastrutture, Emma Marcegaglia, Presidente Confindustria, Corrado Faissola, Presidente ABI, Manuel Trajtenberg, Direttore del National Economic Council, Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia Romagna e David Arzi, Presidente dell’Israel Export e International Cooperation Institute.
Alle ore 18, al termine del Forum è previsto l’arrivo del Presidente italiano Giorgio Napolitano e del Presidente israeliano Shimon Peres che terranno discorsi conclusivi.
Che cosa vi aspettate da questa missione?
Al momento l’Italia è il quinto partner commerciale israeliano negli ultimi due anni i rapporti commerciali fra i due paesi sono aumentati del 25%, quest’anno siamo al 30%. Lo scorso anno il commercio bilaterale fra i due Paesi ha avuto un volume di affari di 3,5 miliardi di dollari di cui un terzo per esportazione e e due terzi per importazione dall’Italia. La nostra speranza è che questo volume di affari continui a crescere, la cooperazione è possibile perché i nostri due Paesi non sono in competizione. Per gli italiani lavorare in Israele è facile perché le nostre mentalità sono simili.
Due battute sulla crisi economica che sta investendo il mondo
In Israele il Pil è al momento superiore al 5%, la crisi arriverà anche qui, ma lo Stato israeliano ha fatto una serie di riforme del sistema bancario e del sistema pensionistico che ci aiuteranno a sentirla di meno, almeno ci auguriamo.
Lucilla Efrati