“Pio XII tacque. La Storia non si può riscrivere”
«Non abbiamo intenzione di entrare nella vicenda della beatificazione di Pio XII, non è affare del mondo ebraico. Ma se la si vuole fare per descriverlo alla Storia quale non è, questo non lo possiamo accettare». Lo ha dichiarato il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, in un’intervista televisiva. Pacifici ha ricordato che Pio XI «combatte il nazismo» e «nel 1937 fa un’enciclica in tedesco perchè vuole combattere il nazismo, che rappresenta in quel momento un’ideologia pagana che minaccia la Chiesa cattolica. Poi si attiva per condannare i provvedimenti sulla razza ariana», anche se, secondo il presidente della Comunità ebraica romana, non tanto «per la parte della discriminazione degli ebrei». «Sta per realizzare un enciclica in difesa degli ebrei, quando muore – aggiunge – e Pio XII non fa nulla per proseguire nell’opera, rimane in silenzio». Insomma, sostiene, «non ci sono prove» di nessun genere che Papa Pacelli si sia opposto alle leggi razziali, di suo pugno, sottolinea, «non c’è una riga di condanna» su quelle leggi, che, conclude Pacifici, «più che razziali definerei razziste».
Pacifici si è detto d’accordo con le dichiarazioni di Fini, perchè il presidente della Camera “ha espresso una verità storica incontrovertibile”. “Non posso permettere che la terza carica dello Stato sia offesa così da un Paese straniero, quale il Vaticano, che deve delle scuse”. “Se vogliamo invece giudicare gli uomini di chiesa, come preti, suore, conventi, abbiamo un elenco infinito di giusti perché a rischio della loro vita salvarono ebrei – ha aggiunto Pacifici – però ci sono stati altri conventi che invece quelle porte le hanno aperte solo dietro pagamento e hanno messo fuori tanta gente che non aveva soldi”.