L’Italia ebraica celebra Chanukkà, mille luci dissolvono il buio
ROMA – “Quella di Channukkà è la festa del miracolo in cui una fiammella ha continuato ad illuminare la nostra vita quando tutto sembrava buio. In questo luogo la furia nazista si e’ accanita contro di noi ma essere qui oggi e’ una lezione di speranza molto forte”. Cosi’ il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ha celebrato al Portico di Ottavia, nel Ghetto di Roma, l’accensione della terza fiamma del candelabro di Channukkà alla presenza del sindaco di Roma Gianni Alemanno, del presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici, del vicepresidente della regione Lazio Bruno Prestagiovanni e dell’assessore capitolino alle politiche educative Laura Marsilio. Il sindaco Alemanno rivolgendosi alla Comunita’ ebraica e agli studenti romani si e’ detto ”commosso di partecipare a questa festa insieme agli studenti con cui ho fatto il viaggio della memoria ad Auschwitz. Qui stasera si accendono le luci della vita e della speranza che è più forte della follia e del terrore”. ”Domani – ha aggiunto Alemanno – sarà officiato il funerale di Angelo Efrati, un ebreo romano deportato. Roma ha il dovere di ricordarlo perché la sua storia appartiene non soltanto ad un popolo ma a tutta l’umanità”’.
Il presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici, che era accompagnato da molti consiglieri della Comunità Ebraica della Capitale, fra cui Gianni Ascarelli, Jaques Luzon, Massimo Misano e Settimio Pavoncello, ha tenuto a ringraziare il sindaco Alemanno, per “aver conferito, sulla scia di quanto fatto dal sindaco di Parigi Delanoe, la cittadinanza onoraria romana al soldato israeliano prigioniero di Hamas”. “Ringrazio Alemanno e l’assessore alle politiche educative scolastiche Laura Marsilio – ha detto Pacifici – per il viaggio ad Auschwitz. Molti dei ragazzi che sono qui stasera hanno partecipato a quella toccante e forte esperienza del viaggio”. Proprio questa toccante esperienza è stata ricordata dal Rav Roberto Della Rocca, direttore del Dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, “Quando siamo partiti per quel doloroso viaggio, ha ricordato il Rav Della Rocca, qualcuno con una squallida ironia ha detto che avevamo fatto il biglietto di sola andata. Con un grande paradosso ci incontriamo questa sera qui, nel luogo in cui il 16 ottobre 1943 iniziò la terribile tragedia che coinvolse tante famiglie di ebrei romani. Questo è il paradosso dell’esistenza ebraica. Il fuoco delle fiammelle accese questa sera inneggia alla vita ed alla speranza di non ricadere più in alcuna forma di sopraffazione”.
Un richiamo all’importanza simbolica delle luci della festa di Chanukkà è venuto anche da parte della vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Claudia De Benedetti, che ha partecipato alla cerimonia assieme ai Consiglieri Anselmo Calò e Sandro Di Castro. “I lumi che abbiamo acceso – ha detto De Bendetti – hanno una magia ed una forza straordinarie, vengono preservati e custoditi con cura ma non accecano né emettono bagliori fiammeggianti. La lenta progressione con la quale, di sera in sera, aumentano, ci ricorda la gradualità con la quale la fede si può diffondere tra gli uomini, i piccoli passi che sono necessari per aprire dei varchi nelle anime di ognuno di noi. Questi lumi devono servire soltanto come simbolo festivo e non per fare luce nella casa, vengono posti davanti alla finestra per rendere pubblico il miracolo”.
“La Festa delle Luci è un momento importante che va a integrare e a completare il percorso del Progetto Viaggio nella Memoria. Per non dimenticare la tragedia del 900′, che ha visto i ragazzi delle scuole superiori di Roma partecipare alla toccante e forte esperienza del viaggio ad Auschwitz, dove hanno saputo affrontare una dura prova, non solo culturale e di studio, ma coinvolgente sul piano spirituale ed emotivo”. Lo ha affermato l’assessore alle Politiche Educative Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù, Laura Marsilio, nel corso della Festaal Portico d’Ottavia. “L’incontro con i luoghi del dolore e l’ascolto delle testimonianze drammatiche di chi ha vissuto quella terribile tragedia ha messo tutti noi nella necessita’ di portare avanti questo Progetto – ha proseguito – la giornata di oggi, in cui per la prima volta sono stati coinvolti gli studenti, è stata fortemente voluta e proposta alla Comunità ebraica dall’assessorato per favorire lo scambio delle reciproche culture, e approfondire la conoscenza della cultura ebraica. Una giornata di festa, dunque, e di condivisione delle tradizioni ebraiche, in cui si vuole lanciare ai giovani un forte messaggio di pace e speranza per il futuro”.
In molti hanno aderito anche all’invito del movimento Chabad per partecipare alla festa per l’accensione della prima luce di Chanukkà in piazza Barberini a Roma. Presenti, fra gli altri, il sindaco della capitale Gianni Alemanno e il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Fra gli interventi anche quello del Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. ”Mi sembra un’ottima idea dare la cittadinanza romana al soldato israeliano catturato da Hamas, Gilad Shalit. Volevamo dare un segnale di solidarietà alla comunita”’. Lo ha detto durante la cerimonia il sindaco di Roma Gianni Alemanno raccogliendo la proposta avanzata dal presidente della Comunita’ romana Riccardo Pacifici, che lo aveva invitato a seguire l’esempio del sindaco di Parigi Bertrand Delanoe.
Alla cerimonia della prima sera in piazza Barberini, fa seguito la tradizionale festa in Portico d’Ottavia e l’accensione del grande candelabro del Tempio maggiore.
“Sono qui a testimoniare l’abbraccio e il saluto della città, che è orgogliosa di avere la Comunità ebraica piu’ antica del mondo. Siamo vicini al vostro popolo perché é il più minacciato”, ha aggiunto il sindaco della Capitale. La cerimonia si è svolta tra canti di bambini in lingua ebraica e candeline accese. Fra le autorità presenti anche il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Bruno Prestagiovanni e il presidente del Primo Municipio Orlando Corsetti. Nel corso della festa sono state ricordate le vittime degli attentati a Mumbai, in India, nel corso del quali sono stati uccisi alcuni ebrei. ”Accendere la luce – ha commentato Alemanno – è sfidare la paura ed essere consapevoli che la luce della speranza prevarrà contro l’odio e i fondamentalismi”.
L’Amministrazione comunale di Reggio Calabria ha intanto offerto alla Comunità ebraica di Roma quattrocento lattine di olio di oliva per l’accensione delle lampade della sinagoga e di piazza Barberini, in occasione delle cerimonie di Hanukkà che si tengono in questi giorni. Il rito ricorda la fine del conflitto in cui, 22 secoli fa, gli ebrei si riappropriarono di Gerusalemme e dei suoi santuari, profanati dai greci con idoli e statue. Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, durante un incontro con il presidente della Comunità ebraica, Riccardo Pacifici, e con il Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, ha annunciato che la prima domenica di settembre del 2009 Reggio ospiterà numerose manifestazioni nel contesto della Giornata della cultura ebraica in Europa. “Nel corso del colloquio – si afferma in una nota del Comune – si è parlato non solo della presenza ebraica a Reggio, ma anche dell’esperienza del Campo d’internamento di Ferramonti di Tarsia e del tradizionale viaggio che i rabbini di tutto il mondo compiono ogni anno a Santa Maria del Cedro (Cosenza) per la scelta dei cedri che poi saranno utilizzati per le solennità autunnali”.
MILANO – Piazza Duomo è affollatissima. Domenica prima delle feste, tempo di regali e panettoni. Ma in piazza San Carlo, a due passi da San Babila, a farla da padrone sono bomboloni e candeline. È la prima sera di Chanukkà, celebrata come ormai è tradizione a Milano con l’accensione della grande Chanukkià pubblica. La gente della Comunità è tanta, così come i curiosi che tra una vetrina e l’altra non mancano di avvicinarsi per dare un’occhiata. A dare il benvenuto a pubblico e autorità presenti è Rav Levi Hazan, che accoglie e ringrazia a nome del centro Chabad e della Comunità il vicesindaco Riccardo De Corato, il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, e l’assessore alla Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione, Servizi Civici Stefano Pillitteri. Tutti tengono a sottolineare il contributo e la luce dati alla città dalla Comunità ebraica milanese, grazie alla combinazione di identità e, allo stesso tempo, integrazione che la caratterizza. Chanukkà è la festa della luce che porta gioia e speranza a tutti e simboleggia il miracolo della salvezza fisica e spirituale del popolo ebraico e dell’idea monoteista avvenuta quasi 2200 anni fa, spiega Rav David Sciunnach. E la stessa convinzione animava Rav Gavriel Holztberg, vittima della strage di Mumbay, che aveva organizzato una Chanukkià pubblica al centro della città appena arrivato, come ricorda commosso Rav Levi, suo compagno in Yeshiva a New York. Il Presidente della Comunità Leone Sued ringrazia gli intervenuti sottolineando il grande significato di libertà che assume questa accensione pubblica, prima di recitare la Berachà ed accendere le candele del candelabro posto accanto a quello elettrico. Poi finalmente la festa comincia. Le note di Maotzur risuonano nell’aria fredda,cantate dagli alunni delle elementari della scuola del Merkos, si canta, si balla, mentre vassoi colmi di bomboloni si materializzano da tutte le parti, insieme a candelabri e candeline da distribuire a chi non ne avesse in casa. È uno di quei momenti in cui l’ebraismo milanese si fonde nella città per dare vita a una grande celebrazione.
TRIESTE – Sufganiot, latkes e tanta musica. A Trieste quest’anno la Comunità ebraica per la prima volta ha voluto festeggiare Hanukkah insieme alla cittadinanza. L’appuntamento con la musica del clarinettista Amit Arieli e del suo New old klezmer trio e con i Passover ha richiamato nella piazza antistante la Sinagoga un folto pubblico che non ha mancato di apprezzare i dolci tradizionali e le specialità kasher.
Domenica l’appuntamento era in piazza Giotti davanti alla monumentale Sinagoga per festeggiare insieme Hanukkah, la Festa delle luci. La Comunità ebraica di Trieste quest’anno ha infatti voluto, per la prima volta, condividere con la cittadinanza quest’occasione solenne e gioiosa che segna un momento importante nel calendario delle festività ebraiche.
Si è accesa in piazza una grande simbolica Hanukkiah, il candelabro con otto lumi che in questa festa che dura otto giorni si accendono uno al giorno, fino ad arrivare all’ottavo. Saranno proposti i dolci tipici di questa festa, tra cui le sufganiot (piccoli krapfen) e i latkes (frittelle). Accanto ad altre golose specialità kasher vi saranno libri e oggettistica. Il ricavato delle offerte sarà devoluto a scopi benefici.
Dopo gli interventi del rabbino capo di Trieste David Itzhak Margalit e dei rappresentanti della Comunità Ebraica di Trieste è andato in scena in scena il concerto di Amit Arieli, clarinettista italo-israeliano che si sta imponendo in Italia come uno degli artisti di spicco della nuova musica ebraica, con il New Old Klezmer trio.
Il suo lavoro si colloca fra la tradizione klezmer e le nuove correnti della Radical Jewish Culture che da John Zorn in poi dominano il panorama della musica ebraica in America. Arieli è accompagnato da un gruppo composto di musicisti formatisi nella scuola fiorentina.
Nel 2005 la sua composizione “New Old Klezmer” ha ottenuto il prestigioso riconoscimento della European Association for Jewish Culture ed è replicata in decine di teatri in Italia, Francia, Germania, Austria e USA. “New Old Klezmer è anche uscito in forma CD per l’etichetta Ethnoworld.
Con questo concerto, che rivisita in chiave contemporanea la grande tradizione della musica klezmer, si conclude “Erev/Laila – Nuove tracce verso Gerusalemme” il festival di musica e teatro ebraico che da metà giugno ha proposto un fitto calendario d’appuntamenti su scala regionale.
Il festival – diretto da Davide Casali, organizzato dalla Comunità ebraica di Trieste, dal Museo ebraico Carlo e Vera Wagner e dall’associazione Musica libera con la collaborazione dei Comuni di Muggia e Gradisca e il sostegno della Regione e della Provincia di Trieste – per la prima volta ha riunito e sviluppato in un’unica cornice esperienze diverse con appuntamenti a Trieste, Muggia, Gradisca e Topolò.
CASALE MONFERRATO – Il presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso ha acceso il primo lume della festa di Channukkà, nel cortile della Sinagoga di Casale Monferrato (nella foto un momento della cerimonia). Un gesto semplice come la fiamma di una candela, ma in questo contesto ogni spettatore si rende contro del suo significato profondo: accanto a lei, il presidente della Provincia Paolo Filippi, il sindaco di Casale Paolo Mascarino col vicesindaco Gianni Crisafulli, tutti gli amministratori locali, ma sopratutto ci sono i rappresentanti delle principali religioni monoteiste: per la Diocesi casalese il vicario monsignor Antonio Gennaro, il rettore di Crea monsignor Mancinello, don Cassano, (anche il vescovo, monsignor Catella è venuto a portare il suo saluto), Idris Abd Ar Razzaq Bercia, rappresentante piemontese del Coreis, Roberto Frache esponente della Comunità Evangelica di Alessandria. E poi tanti amici: è la Channukkà più affollata da quando 15 anni fa si è trasformata in una festa ecumenica. Sono venuti dalle comunità ebraiche del Piemonte, ma sopratutto sono venuti i casalesi, per i quali la festa è diventata ormai un momento di aggregazione, un’ulteriore occasione per stare insieme e, perché no, sperare in un mondo migliore. Nell’aula della Sinagoga gremita, sono di pace e fratellanza le parole di Giorgio Ottolenghi e Elio Carmi, presidente vicepresidente della comunità casalese, Claudia De Benedetti, vicepresidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane. Anche i rappresentanti delle altre confessioni insistono sul concetto di dialogo, amicizia, la diversità come ricchezza per gli uomini. Toccante il momento di preghiera affidato alla bella voce di Shmuel Lampronti, la rievocazione della storia della Channukkà per opera di Roberto Vitale.
Poi l’arrivo di Mercedes Bresso e il momento più emozionante nel cortile delle Api, con l’accensione del primo lume del tradizionale candelabro a nove braccia. Dopo le benedizioni di rito la prima candela passa proprio al presidente della Regione. “Da tanto tempo desideravo vedere la Sinagoga di Casale di
cui conoscevo la bellezza – spiega la Bresso che è rimasta visibilmente colpita dal luogo – In anni così difficili come questi, in cui le religioni sono diventate una sorta di arma, il fatto che si incontrino qui le tre principali fedi monoteiste è un importante messaggio di speranza. Penso che Ebraismo, Cristianesimo e Islam abbiano proprio come spirito fondante l’idea del confronto e della pace tra gli uomini e penso che la luce sia il simbolo di come questa pace si può trasmettere”. Mercedes Bresso è stata protagonista anche della seconda parte della giornata, dedicata all’arte, ma sempre in tema con la festa: la presentazione delle nuove opere del Museo dei Lumi. Una istituzione davvero singolare che raccoglie lampade di Channukkà reinterpretate con materiali e forme diversissime tra loro dai più grandi artisti Italiani. Una collezione che proprio in questa giornata ha raggiunto la centesima acquisizione con un’opera di Antonio Recalcati, che aveva contribuito a fondare il museo anni fa e il centesimo artista: Beatrice Caracciolo. Gli altri protagonisti della giornata, le cui lampade saranno poi esposte a rotazione di fronte al forno delle Azzime sono Dario Brevi, Sergio Cascavilla, Jessica Gabbai, Franco
Gervasio, Alì Hassoun, Dante Maffei, Daniele Milanesi, Gianluca Ranno, Efrem Raimondi, Stefania Ricci, Ornella Rossi, Giovanni Sabatini, Sasson Joseph e Giovanni Stefanutto.
Per il Presidente della Regione anche una visita completa a tutto il complesso museale prima di ripartire per Torino. Mentre nel cortile il dialogo ecumenico si trasformava in un gradevole scambio di auguri e di doni per feste diverse ma dallo spirito simile. Un momento di gioia che ha avuto complici anche krumiri kasher di Portinaio (finiti anche nelle mani di Mercedes Bresso) e dolci della tradizione giudaico – monferrina.
hanno collaborato Lucilla Efrati (Roma), Rossella Tercatin (Milano), Daniela Gross (Trieste), Alberto Angelino (Casale Monferrato)