sopravvivenza/sopruso
La lettura biblica di ieri presenta il confronto tra Giuseppe e Giuda, due dei dodici figli di Giacobbe: il primo è viceré d’Egitto, il secondo portavoce degli altri fratelli. Il testo e la tradizione interpretativa li presentano come portatori di due diversi incarichi: Giuseppe garantisce, attraverso il rapporto con gli altri, la sopravvivenza fisica e materiale della famiglia, il nucleo originario delle dodici tribù. Il secondo è piuttosto garante della sopravvivenza spirituale attraverso lo studio. Sembra che solamente dalla loro collaborazione possa derivare il futuro del popolo di Israele.
Benedetto Carucci Viterbi, rabbino
Alle volte la letteratura è in grado di esprimere la complessità della realtà, molto meglio che non le fini analisi, talvolta anche ponderate, che abbiamo letto in questi giorni. Qualcuno ricorda le amare considerazioni di Manzoni a proposito di Don Abbondio assalito a casa sua da Renzo e Lucia?
Don Abbondio che urla e si difende sembra subire un sopruso, in realtà è lui che lo fa. Renzo e Lucia che violano la sua casa, sembrano gli assalitori, in realtà cercano di riaffermare un loro diritto. Non è detto che la soluzione sia efficace, ma è sempre improprio fermarsi al primo livello dell’interpretazione.
La realtà è sempre più complicata.
David Bidussa, storico sociale delle idee