esilio/famiglia
Il Mèshekh Chokhmà, R. Meir Simchà Hacohèn di Dvinsk, rileva che Ya’akòv è l’unico patriarca che riceve la rivelazione divina di notte. Egli riceve questa rivelazione quando si accinge a scendere in Egitto. Questa discesa segna l’inizio della storia del popolo ebraico in Egitto e l’inizio dell’esperienza dell’esilio. Nella tradizione ebraica l’esilio è paragonato alla notte. Vivere in Egitto significherà persecuzione, riduzione del popolo in schiavitù e rischio di scomparsa spirituale. Secondo il commento di Rashì, all’inizio della parashà di Beshallàch, solo un quinto del popolo ebraico esce dall’Egitto, i 4/5 scompaiono. Questa è la notte in cui si accinge a entrare Ya’akòv; però proprio in questo momento riceve la rivelazione divina. Secondo il Mèshekh Chokhmà questo evento insegna a Ya’akòv e ai suoi discendenti che, perfino nei momenti più terribili, la presenza di Dio accompagnerà la storia del popolo ebraico e che anche la notte più profonda può essere illuminata dalla rivelazione divina.
Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano
Sul grande schermo è arrivato “Defiance”, il film di Edward Zwick che racconta da storia dei fratelli Bielski che durante la Seconda Guerra Mondiale reagirono al massacro dei loro genitori da parte dei nazisti in uno shtetl della Bielorussia dando vita ad un gruppo di resistenza ebraica che attaccava i nazisti, salvava gli ebrei dalla deportazione e riuscì anche a creare nei boschi una parvenza di vita normale in un villaggio in cui si celebravano matrimoni, si faceva tefillà nella sinagoga e ognuno aveva un tetto sopra la testa. In coincidenza con la prima del film, svoltasi nel Jewish Heritage Museum di New York, si sono riuniti in un’unica sala tutti i figli e nipoti di quegli eroi. Centinaia di persone provenienti da ogni angolo del mondo, da Israele all’Australia. C’era anche uno dei sopravvissuti, che ha detto: “Siamo una famiglia”. Alla quale appartiene ogni ebreo.
Maurizio Molinari, giornalista