La Rassegna stampa e il Tizio della Sera

Da qualche giorno, quando non ho troppo da fare, mi intrattengo con un tizio. Parliamo, scherziamo, annusiamo l’aria che tira. A volte ce la ridiamo, che di questi tempi non è cosa da poco. Abbiamo preso confidenza quasi per caso, ma di lui ormai so quasi tutto. E’ uno scrittore, in passato si è occupato di tante cose, anche molto divertenti e sullo scaffale della sua produzione ci sono romanzi per ridere, che poi fanno anche molto pensare e non sempre solo ridere. Tanti libri belli, su Israele, la Shoah e altre questioni di cui spesso si parla, giornali interessanti e corrosivi portano la sua firma. Insomma, scrive per alcuni grandi quotidiani e i suoi libri stanno nelle vetrine delle librerie. A volte ti tira fuori certe intuizioni che lasciano a bocca aperta. Dipende un po’ da come gli gira. Il tizio è un po’ un artista, anche sua moglie è un’artista e anche suo figlio, quando sarà grande, dice lui, sarà un artista. Per cui non è ricco e chissà se mai lo diventerà, ma comunque può permettersi di vivere appartato e circondato da una delle più belle campagne d’Italia.
Il problema è che questo tizio, proprio per via del fatto che sta in paesetto pittoresco, non ha un’edicola di quelle belle edicole grandi di città lì sotto casa. Per cui non sa dove andarsi a pescare la mattina presto tutti i giornali che lo solleticano e io non posso stare lì tutto il tempo a leggerglieli a distanza. Così mi è venuta un’idea e ho detto al tizio che potevamo fare a scambio: gli avrei procurato un accesso alla Rassegna stampa che realizziamo ogni giorno se in cambio lui mi avesse fatto avere qualche suo pensiero da pubblicare. Gli ho detto pure che nonostante artista deve sforzarsi di essere puntuale e che il giorno se lo può anche scegliere lui da solo, ma almeno una volta alla settimana mi deve mandare una cartolina con un pensiero. Lui ha risposto che va bene, che se martedì o se venerdì non era poi un problema, ma che la cartolina mi sarebbe arrivata immancabilmente a tarda ora, perché il tizio scrive volentieri solo di sera. Beato lui, gli ho detto, anche a me una volta piaceva scrivere tutta la sera, solo che adesso fra una cosa e l’altra ci si deve alzare tanto presto la mattina e fino a tardi non si riesce mai a mettersi tranquilli. Che abbia accettato mi ha fatto però tanto piacere. Perché un nuovo collaboratore è anche un nuovo amico. Così sto qua che aspetto, e vediamo come se la cava. Se dopo cena mi manda qualcosa, questo Tizio della Sera, domani lo si mette in pagina.

gv