Milano si inchina ai Giusti che scelsero il Bene
Davanti a una platea gremita di giovani, un convegno internazionale organizzato a Milano ha celebrato la Giornata della Memoria concentrandosi sui Giusti, coloro che nei momenti più bui dell’umanità furono capaci di scegliere il bene, aiutando chi veniva perseguitato ingiustamente, anche a costo di mettere a repentaglio la propria vita.
Assieme al moderatore, Dario Fertilio, giornalista del Corriere della Sera sono intervenuti Gabriele Nissim, autore del libro “Il tribunale del bene”, il Rabbino capo della Comunità ebraica di Milano Rav Alfonso Arbib, Daniele Nahum, Presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia, che ha organizzato l’evento insieme al Comitato del Giardino dei Giusti, con il patrocino del Comune di Milano e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Fra i relatori anche prestigiosi nomi internazionali, come Robert Satloff, storico e autore di “Tra i Giusti. Storie perdute dell’Olocausto nei Paesi arabi”, Raymond Kevorkian, storico, docente dell’Università Parìs-VIII-Saint Denis, direttore della biblioteca Nubar Armena, autore del libro “Le Gènocide des Armèniens” e Svetlana Broz, scrittrice, autrice di “I Giusti nel tempo del male. Testimonianze dal conflitto bosniaco”, che hanno consentito una chiave di lettura particolarmente ampia del tema trattato dal convegno.
Nel saluto introduttivo Claudia De Benedetti, vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha parlato dei Giusti come di ” Uomini e donne che hanno avuto il coraggio di essere uomini, nel senso più semplice e più difficile di questa parola. I Giusti sono la nostra coscienza, fanno cadere tutti gli alibi della malafede o della semplice indifferenza. Hanno dimostrato che di fronte al male c’è sempre un’alternativa, si deve avere il coraggio di scegliere, di dire un sì o un no. Grazie a loro, nell’immane orrore della Shoà, una tenue luce di speranza e di fiducia si è fatta strada. Ricordano a noi tutti che è umano perdonare, mai dimenticare : perché è la memoria, che aiuta a scegliere tra l’indifferenza ed il coraggio, che impedisce il ripetersi di errori nefasti. Nella coscienza del popolo ebraico esiste una forma di eroismo che vede il più debole affrontare per lungo tempo, quotidianamente, il più forte, anche se il confronto è apparentemente senza scampo, il debole deve opporre, fino al limite estremo, una resistenza tenace, silenziosa e continua senza gesti da immolare ma con una continuità da assicurare”.
L’intervento di chiusura è stato tenuto dal Presidente del Consiglio comunaledi Milano Manfredi Palmeri.
Rossella Tercatin