Hans Jonas fra medicina ed etica
“Insegnaci a contare i nostri giorni, affinché portiamo il nostro cuore alla saggezza” (Salmo 90). A queste parole si ispira uno degli ultimi saggi di Hans Jonas: Peso e benedizione della mortalità (contenuto nel volume Tecnica, medicina ed etica, Einaudi 1997). Scomparso a New York il 5 febbraio 1993, Jonas ha avuto il merito di far interagire in modo originale tradizione ebraica e ricerca filosofica. Dall’ebraismo si proponeva di trarre la forza teologica ed etica per salvaguardare, in tempi di estrema minaccia, la dignità dell’esistenza umana. Autore del bestseller filosofico Il principio responsabilità, Jonas è stato uno degli iniziatori del dibattito bioetico.
Non trasformare una lotta legittima contro la morte prematura in un rifiuto indiscriminato della mortalità: questo è il suo appello lanciato all’interno di “un’etica del futuro” che deve rispondere alle nuove sfide di una umanità fragile, esposta a un potere tecnologico che, abbattendo un limite dopo l’altro, è insieme una chance e una minaccia. Assumersi la responsabilità verso il futuro degli altri vuol dire vivere in modo che “D-o non abbia a pentirsi di aver lasciato il mondo in divenire”.
Donatella Di Cesare, filosofa