Constellation

Delle pecore dagli occhi umani dipinte da Menashe Kadishman (nell’immagine un dettaglio di un suo celebre olio su tela del 2005) , autentica star dell’arte israeliana contemporanea, alle scene di vita ortodossa raffigurate a olio e collage dalla giovane emergente Hila Karabelnikov (nata nel 1981). Tutta la varietà e la ricchezza di sperimentazione e di ricerca delle arti visive israeliane si riflettono in una mostra ambiziosa curata da Miri Ben Moshe, all’Ermanno Tedeschi Gallery di Roma, aperta fino al 24 marzo. Si chiama Constellation e propone per la prima volta in Italia il lavoro di 18 artisti di almeno tre generazioni diverse, tutti residenti in Israele a tempo pieno o parziale. Un punto di arrivo per Ermanno Tedeschi, che da anni dedica buona parte delle sue migliori energie alla presentazione e diffusione dell’arte contemporanea israeliana presso il pubblico italiano, attraverso le sue tre sedi di Torino, Milano e Roma, quest’ultima aperta da poco più di un anno. Fra le opere esposte, dipinti, tecniche miste, sculture, fotografie e installazioni, si segnala la bellissima installazione di Shay Frisch ottenuta da un complicato incastro di prese di corrente; i Fiori del deserto dipinti da Tzibi Geva e le fotografie di Shai Kremer, scattate al confine con il Libano durante la Guerra del 2006.
Constellation, Ermanno Tedeschi Gallery, via del Portico di Ottavia 7, Roma, fino al 24 marzo. Orario: 10-13; 15-19 tranne sabato e domenica; telefono 06-45551063, www.etgallery.it
(Martina Corgnati, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia Albertina di Torino)