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La parashà di Mishpatìm contiene un elevato numero di norme riguardanti i rapporti tra persone e, in particolare, i danni fisici, economici, morali) procurati al prossimo. In un passo del Talmud è scritto che chi vuole essere particolarmente religioso deve occuparsi dei danni, cioè studiare queste regole e stare attento a non procurare danni al prossimo. Questo passo talmudico contiene due insegnamenti importanti. 1) Nella religione ebraica è fondamentale non solo il rapporto con Dio ma anche quello con il prossimo. 2) Nei rapporti con il prossimo ci sono alcuni insegnamenti positivi della Torà, come per esempio l’amore verso il prossimo, che sono apparentemente molto più importanti del divieto di procurare danni. Rav Shlomo Aviner sostiene però che non sempre è così. A volte i sentimenti di amore verso il prossimo si riducono a enunciazione astratta e, anche quando si risolvono in comportamenti concreti, non di rado si tratta di comportamenti interessati. Lo sforzo di non danneggiare gli altri, oltre a essere alla base della convivenza tra esseri umani, richiede un grande senso di responsabilità, una capacità di mettere continuamente in discussione il proprio comportamento (a volte si possono procurare danni anche pensando di fare del bene) e, in ogni caso, si tratta di un comportamento disinteressato. Nessuno ci loderà per non aver danneggiato il prossimo.

Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano

La soap opera del momento in Nordamerica è “Being Erica” la cui protagonista è un’avvenente 32enne, simpatica, ragazza ebrea di Toronto. Non è religiosa ma ha una forte identità ebraica, attraversa le sue crisi e si ritrova disoccupata, senza più partner a corteggiarla e senza piani per il futuro. Un analista la aiuta a identificare la radice dei suoi problemi nel senso di colpa accumulato dal proprio bat mitzwà, quando fuggì senza motivo dalla festa tanto premurosamente preparata dai genitori. Per espiare sceglie di inziare a osservare il digiuno di Kippur. Così l’erede televisivo di “Sex and the City” diventa kosher.

Maurizio Molinari, giornalista