Caso Williamson: “Resta l’ambiguità, parole gravi”
Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, sono scuse sincere quelle del vescovo Wllliamson?
«A me pare che le dichiarazioni di Williamson contengano un notevole margine di ambiguità. Egli infatti si guarda bene dall’ammettere di aver dato credito e propagandato un falso storico inaccettabile e offensivo finalizzato a negare la realtà della Shoah».
Già una volta sembrava aver fatto «marcia indietro»…
«A un’attenta lettura, le sue dichiarazioni risultano forse anche più gravi delle precedenti in quanto egli evita accuratamente di riconoscere una realtà storica inconfutabile ed esprime solo un generico rammarico per le conseguenze prodotte dalle sue dichiarazioni».
Questa mossa aiuterà a ricomporre le frizioni tra ebrei e Vaticano?
«Ritengo che il discorso che il Papa ha fatto alla delegazione degli ebrei americani sia stato molto chiaro, forte e documentato sia sul piano storico quanto su quello teologico. Debbo notare proprio la differenza tra quello che dichiara Williamson e quello che esprime il Papa. Naturalmente nei rapporti con il Vaticano è determinante ciò che dice il Pontefice, non le parole di Williamson»
Paolo Salom, Corriere della Sera, 27 febbraio 2009