Crisi 1 – Mercato immobiliare Il signor Pessi può tornare a sperare
Il signor Pessi un maturo e anonimo disegnatore industriale specializzato in viti, viene lasciato dalla moglie, perde il lavoro, resta solo ed è assalito da mille paure. Per uno scambio di persona si trova a visitare una casa in vendita nel suo palazzo e decide di fingersi interessato all’acquisto di una casa. E’ così che si rende conto che può smettere di essere se stesso e assumere le vesti di mille altre persone iniziando un viaggio tra appartamenti di lusso e seminterrati, capannoni industriali e monolocali.
La finzione diviene un percorso nelle identità possibili e mai praticate, che permette a un uomo sull’orlo del baratro di trovare se stesso. Incontrerà mediatori, proprietari di case e Alba, un’affascinante agente immobiliare che pretende di cambiargli la vita e che finisce per scoprire il suo gioco. Ma proprio quando l’uomo pensa che tutto sia perduto, un colpo di scena ribalterà la situazione e lui riuscirà a ritrovare fiducia e a coronare il sogno di disegnare un nuovo formato di pasta: un fusillo che somiglia alle viti che ha sempre disegnato.
Cinzia Leone è già ben conosciuta nel mondo dei media: autrice di fumetti e giornalista, ha pubblicato cinque libri di storie a fumetti – tra cui “Il diamante dell’Haganah” a sfondo spionistico – e ha fatto parte del gruppo fondatore de Il Male una delle più importanti riviste satiriche uscite in Italia fra il 1977 e il 1982.
Art director del mensile La Nuova Ecologia e oggi del quotidiano il Riformista, in questi anni ha collaborato con Il Sole 24 Ore, Io Donna, Amica, l’Espresso, Repubblica, Smemoranda e insegna all’Istituto Europeo di Design, a Tecniche di racconto. Le è stato assegnato il premio Yellow Kid come miglior autore 1998/1999.
“L’idea del libro non è partita da un uomo che perde il lavoro, ma da un’esperienza personale – ha dichiarato l’autrice in un’intervista – Per due anni ho dovuto cercare una nuova casa. E sono stati proprio gli agenti immobiliari a darmi la scintilla. Loro ti valutano per la casa che tu stai acquistando”. Ma “Liberabile” è anche un romanzo dei tempi attuali, dei tempi della crisi economica, della caduta delle certezze affettive e di lavoro. Una crisi, quella del mercato economico, del mercato del lavoro e del mercato immobiliare, che preoccupa moltissimi italiani.
A Lucetta Piperno Limentani, manager di successo della Piperno Case, una delle aziende più conosciute e leader nel settore della vendita d’immobili, chiediamo che aria tira. La raggiungo nel suo ufficio al terzo piano di un edificio nel cuore del centro di Roma. E’ una donna dall’aspetto semplice che trasmette sicurezza e affidabilità in ogni gesto. Ben poco a che vedere con quei giovani rampanti, immobiliaristi da strapazzo, che s’improvvisano in questo mestiere. La sua è un’azienda costruita con anni di duro lavoro, tenacia e serietà. Mentre mi mostra un grande album con tutte le campagne pubblicitarie lanciate nel corso degli anni dalla Piperno Case, un album che ricostruisce una parte della storia italiana del secondo dopoguerra, mi parla con una punta d’orgoglio di suo padre Angelo Piperno. “La società Piperno Case è stata fondata il 20 ottobre 1965, ma mio padre svolgeva quest’attività già prima della
guerra, poi nel corso degli anni si è sviluppata assumendo le caratteristiche di un’impresa immobiliare dedita all’acquisto di stabili e aree da edificare”.
La sua scelta di lavorare nell’azienda di famiglia è frutto di una decisione ponderata razionalmente o di una passione?
“Entrambe le cose direi, mestiere ma anche passione. Quando mio padre morì nel 1982 presi il suo posto, ma lavoravo in questa azienda già da molti anni”.
Quali sono gli ingredienti del successo?
“Mio padre ha puntato su due fattori, ha creduto molto nella pubblicità e nella rateizzazione. Lo slogan ‘con solo un milione di lire in contanti’ e la formula della lunga rateizzazione sono stati i nostri punti di forza e i pilastri del nostro lavoro. Negli anni sessanta nessuno pensava a rateizzare la somma per l’acquisto di una casa…”.
Nel romanzo “Liberabile” il protagonista si dibatte in un’eterna ricerca di un’abitazione ed è continuamente alle prese con diversi agenti immobiliari. L’acquisto di una casa è ancora un investimento sicuro?
“La casa è l’unico tipo d’investimento che non ha mai tradito, sia al livello d’utilizzo che d’investimento. Noi abbiamo sempre puntato sulle case, molto meno sui locali commerciali. La vendita della casa può aver avuto alti e bassi, ma l’acquisto del mattone è un acquisto sicuro. Se compri per rivendere nel giro di poco tempo non guadagni, ma il valore di un immobile non si è mai svalutato. La minor vendita di case in questo momento è legato alla difficoltà d’accesso al credito. Le banche hanno erogato mutui con una certa facilità, molti di questi mutui erano a tasso variabile e questo può aver creato qualche difficoltà, ma la vera difficoltà per le persone è il crollo del potere d’acquisto della moneta
Si riferisce al crollo dei mutui nelle banche americane? All’incapacità degli americani di pagare i mutui?
La crisi che ha colpito le banche è una crisi internazionale, lo sanno tutti, chi ha investito in Borsa ha bruciato miliardi di dollari, o di euro. In Italia è andata meglio perché abbiamo un sistema finanziario più limitato. Secondo me dei piccoli segni di ripresa ci sono, ma ci vorrà del tempo prima che se ne sentano gli effetti.
Ma le case si vendono o no?
Le case si vendono di meno, ma i prezzi non scendono. La minor vendita non è dovuta al fatto che gli italiani non credono a questo tipo d’investimento, ma al fatto che in questo momento le persone riflettono di più prima di fare un acquisto. In America i prezzi delle case sono scesi molto e infatti ci sono molte persone che pensano di acquistare casa a New York, ma lì le spese condominiali e di mantenimento dell’immobile sono superiori che in Italia e poi è difficile affittare.
La crisi economica è fortissima, cosa suggerisce una manager come lei?
Le crisi economiche selezionano, ci sono tante persone che s’improvvisano, ma questo è un lavoro difficile, ci vuole lungimiranza e serietà, sensibilità e forza di resistere a tentazioni pericolose, a investimenti troppo spregiudicati. Il mondo ha cambiato mentalità, bisogna avere la forza di rendersene conto, la crisi passerà, ma il boom degli anni sessanta non lo vedremo più.
Lucilla Efrati