parashà/shtetl

La parashà di Vayakhèl che è immediatamente successiva e quella del vitello d’oro comincia con la riunione del popolo da parte di Moshè e con la mitzvà dello shabbat. Anche nella parashà del vitello d’oro abbiamo visto un popolo unito nel portare le offerte d’oro per la costruzione del vitello. Secondo Shmuel Bornstein di Sochachev la prospettiva di riunire il popolo è ciò che induce Aharòn a collaborare per la costruzione del vitello. Spera di riunire il popolo, seppure intorno a un obiettivo sbagliato, e successivamente di purificarne le intenzioni (il fuoco in cui viene gettato l’oro rappresenterebbe simbolicamente questo tentativo di purificazione). Ma il tentativo non riesce e viene fuori il vitello. Anche Moshè, all’inizio della parashà di Vayakhèl, si propone l’obiettivo di riunire il popolo. Ma lo fa attraverso lo shabbat che è un elemento catalizzatore che non ha bisogno di ulteriori purificazioni.

Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano

La 13° Avenue a Brooklyn è il cuore commerciale del moderno shtetl di Boro Park. E’ uno dei pochi luoghi dove i hassidim dei diversi gruppi si mischiano fra loro, per acquistare libri o mangiare alle tavole calde. Una di queste, molto gettonata per lo schwarma, alcuni giorni fa ha servito hot dog non kosher. Erano identici in tutto a quelli kosher tranne il fatto di essere un po’ più lunghi. L’errore nell’acquisto era stato fatto da un inserviente asiatico, ma né il mashgiach né il titolare del negozio né decine di avventori se ne erano accorti. Poi è entrato un hassid molto anziano, che mangia in quel posto da qualche anno solo perché gli hot dog in vendita entrano perfettamente in un tipo di pane particolare. Si è accorto subito della differenza. Ed è scoppiato il putiferio. Il proprietario ha evitato a stento di essere travolto. Si è parlato di scomunica per la tavola calda. Al momento il locale è chiuso a tempo indeterminato. L’unico punto di incontro fra avventori infuriati e titolare danneggiato è stato nel rendere omaggio alla memoria visiva dell’anziano hassid.

Maurizio Molinari, giornalista