ebraico/mente

L’ebraico è una lingua veramente strana. Kadìma significa avanti ma deriva dal vocabolo kòdem che significa indietro. Proviamo a spiegare. Nella Torà è scritto: veshinnantàm levanèkha – lo insegnerai ai tuoi figli. Il Talmùd interpreta: banèkha ellu talmidèkha – i figli di cui qui si parla non sono figli biologici ma gli alunni che per un Maestro sono come dei figli. Nella Torà, riguardo all’uscita dall’Egitto è poi scritto: vehiggadtà levinkhà – lo racconterai a tuo figlio. Il Talmud spiega: mitzvà haav ‘al habèn – il precetto è che proprio il padre, e non un Maestro, racconti al figlio. Un Maestro può al massimo insegnare ma solo un padre può raccontare. Durante un racconto si partecipa alla storia e la si vive come in prima persona. Un genitore è l’unico veramente in grado di far rivivere ad un ragazzo il proprio passato, il suo kòdem, e ritrovare in questo la forza di vivere il proprio futuro, il suo kadìma.

Roberto Colombo, rabbino

La mente, nonostante i suoi miliardi di neuroni, resta un muscolo. Come gli altri muscoli è nata per servire, non per dominare.

Vittorio Dan Segre, pensionato