Qui Trieste – Un capolavoro di vetro d’oro riemerso dagli scavi di Caesarea

Forse era un lussuoso tavolo. Forse l’ornamento della nicchia di una cappella. Il suo utilizzo rimane ancora misterioso. Ma il magnifico pannello di vetro dorato ritrovato tre anni fa in uno scavo a Caesarea, nel palazzo del Mosaico dell’Uccello, è senz’altro uno dei più importanti ritrovamenti registrati in quest’area ancora così ricca dal punto di vista archeologico. Un reperto unico nel suo genere. La sua scoperta e il restauro, portato a termine di recente dall’Israel Antiquities Authority, sono stati presentati a Trieste in un incontro promosso dall’Adei da uno dei principali artefici, Jacques Neguer, sovrintendente del Dipartimento di restauro del ministero israeliano per le Antichità.
“Il pannello di vetro scoperto a Caesarea è il più importante ritrovamento avvenuto nel palazzo di epoca bizantina situato 500 metri al di fuori delle mura orientali della città di Cesarea Marittima”, spiega Jacques Neguer, di origini bulgare, che in passato è stato conservatore all’Istituto nazionale per i monumenti storici di Sofia e si è specializzato nella conservazione dei mosaici all’Istituto centrale di restauro di Roma.
Il rinvenimento è avvenuto nel 2005 quasi per caso. Il pannello dorato fu infatti trovato appoggiato sul grande pavimento a mosaico figurativo, noto come il “mosaico dell’uccello”, riaperto allora per il restauro. Il retro, probabilmente realizzato con materiali organici quali legno o tessuto, è stato completamente bruciato. Ma la facciata a vetro rimasta è un vero capolavoro.
“Il pannello – dice Neguer – comprende una parte centrale, delimitata da una grande cornice. Entrambe le sezioni sono composte da una combinazione di tessere translucide di vetro dorato e tessere di vetro colorato opaco”. “Le tessere dorate – continua – sono di piccole dimensioni. Le quadrate, decorate con una croce e una rosetta a otto foglie in rilievo, misurano circa cinque centimetri di lato mentre quelle rettangolari e triangolari sono anche più piccole. I motivi sono unici e finora nessun parallelo è stato individuato in altri scavi archeologici o collezioni”. Lungo la composizione le tessere di vetro dorato e quelle di vetro mosaico si alternano a comporre un motivo di grande fascino. E a conferire un tocco di rara preziosità al manufatto è la presenza, in ciascuna delle tessere di vetro dorato, di una lamina d’oro sottilissima.
L’uso del pannello è ancora poco chiaro. “Poteva essere usato come tavolo – spiega Jacques Neguer – poiché somiglia ai tavoli di marmo a forma di sigma frequenti nelle costruzioni bizantine. Frammenti di tavoli di marmo della stessa forma e misura sono stati infatti rivenuti nella stessa zona. Ma il pannello poteva essere usato anche per decorare la nicchia di una cappella e i disegni che lo ornano avrebbero dunque un significato religioso, gettando così una nuova luce sull’intero complesso”.

Daniela Gross