domande/benedizione
La Haggadà di Pèsach comincia con le domande del figlio e tutta la Haggadà è sostanzialmente la risposta del padre al figlio. Il Talmud stabilisce che questa risposta debba cominciare con qualcosa di negativo e finire con una lode. Il passaggio dal negativo al positivo, dalla luce al buio, dalla schiavitù alla libertà è uno degli elementi fondamentali della festa di Pèsach ed è presente anche nell’altro elemento caratterizzante della Haggadà, la struttura domanda-risposta. Perché ci siano domande (domande vere, non retoriche) si deve sentire un vuoto, una mancanza che la risposta dovrebbe riempire. Una risposta che non sia preceduta da una domanda, una trattazione che non nasca da un problema non riesce a essere apprezzata. Ognuno di noi ha bisogno di passare dall’esperienza del buio per percepire la luce.
Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano
All’alba dell’8 aprile, poco prima dell’entrata di Pesach, i gruppi ebraico-ambientalisti si ritroveranno sul tetto del Jewish Community Center dell’Upper West Side di New York per pronunciare assieme una “benedizione del sole” che per alcuni è una rara mitzwà mentre per altri è un’altrettanto rara declinazione ecologista del proprio ebraismo.
Maurizio Molinari, giornalista