Il genocidio degli armeni, una pagina buia della storia

Oggi ricorre Yom ha-Shoah, che anticipa di soli tre giorni la commemorazione in forma non ufficiale – il 24 aprile – del genocidio degli armeni perpetrato da turchi tra il 1915 ed il 1916, nella ricorrenza dell’arresto e decapitazione di circa 600 personalità di spicco della comunità armena di Costantinopoli (24 aprile 1915).
Il genocidio armeno è stato riconosciuto dall’Unione europea nel 1999 e dal Parlamento italiano l’anno successivo. Un anno e mezzo fa, la risoluzione H106 della Commissione esteri del Congresso statunitense ha riconosciuto formalmente che oltre alla Shoah vi è stato anche il genocidio del popolo cristiano armeno da parte dei turchi, mentre in Europa infuriava la Prima Guerra Mondiale.
La mancata assunzione di responsabilità da parte dello Stato turco rappresenta invece uno dei maggiori ostacoli al decollo delle trattative per il suo ingresso nell’Unione europea.
Il numero di aprile di Shalom ha dedicato al genocidio armeno un documentato articolo di Gianni Rossi, responsabile della sede RAI di Bruxelles.
Le drammatiche vicissitudini degli armeni (secondo le fonti più accreditate, tra 1.200.000 e 1.300.000 persone su un totale di meno di due milioni furono uccise con marce forzate nel deserto ed altre barbarie) sono state raccontate in toni struggentemente poetici dalla scrittrice Antonia Arslan prima nel romanzo “La masseria delle allodole”, da cui è stato tratto l’omonimo film dei fratelli Taviani, ed ora ne “La strada d Smirne”, uscito a febbraio di quest’anno.
Desidero concludere questa breve rievocazione con l’auspicio espresso da Gianni Rossi nell’articolo sopra segnalato: «In questa stagione di rinnovato vigore internazionale per la difesa dei diritti fondamentali dell’uomo e dei popoli e di riscoperta delle nostre radici storiche, come europei, come eredi di un Novecento travagliato e, comunque, ricco di fermenti innovatori, vorremmo che anche in Italia si facesse qualche atto concreto per far conoscere a un’ampia opinione pubblica la follia di quel genocidio, decretando ufficialmente il 24 aprile “giornata nazionale della memoria del genocidio armeno”.»

Valerio Di Porto, Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane