ammantarsi/liberazione

Chi non ha mai messo lo tzitzit in vita, non si può far seppellire avvolto in un talit (decisione ripresa da rav Jaaqov Jechiel Weinberg). Ammantarsi di ciò che non si è o non si è stati non è concesso, neanche dopo la morte.

Benedetto Carucci Viterbi, rabbino

La sintesi della giornata di ieri tra i fischi di Piazza Duomo a Roberto Formigoni, le dichiarazioni di Silvio Berlusconi prima incerte e poi corrette in corso di giornata indicano varie cose. Le elenco senza un ordine preciso. La prima è la parzialità di quella piazza dove è palese che la destra non è “a casa sua”. La seconda cosa è che se davvero la destra riconosce come suo il 25 aprile deve trovare un luogo suo dove radunarsi in massa e non solo delegare il capo – per celebrare festosamente il “suo 25 aprile”. La terza è che la possibilità di una data civile che parli per tutto il paese obbliga a fondare un senso civico che ancora non c’è. Quel senso civico non si riassume solo nell’ urlo “Mai più!”, ma deve dire anche qualcos’altro. Riguarda un’idea di sviluppo e di modernità che si persegue, un’idea il cui fondamento è nella cultura della tutela e della promozione dei diritti.

David Bidussa, storico storico sociale delle idee