Herzl/Delara
E’ stata fotocopiata e rilegata in un numero limitato di copie l’edizione del lunario di Roma per il 5707, il lontano 1946-47, quando era rabbino capo David Prato, appena tornato dalla Palestina dopo i traumi della Guerra Mondiale. Tra le cose (e sono tante) che destano curiosità e stupore è l’elenco delle date da ricordare nel calendario ebraico, dove non solo sono ovviamente presenti le feste tradizionali, ma tutta una serie di eventi legati alla recentissima storia del sionismo e alla biografia dei suoi fondatori. In quella scelta di ricordare certe date, in quel momento, c’era un’evidente forzatura ideologica e polemica, la cui necessità si è attenuata col passare degli anni (tempo galantuomo?). Lo Stato d’Israele non c’era ancora, e ora che c’è da 61 anni nessuno o quasi ricorda, almeno da queste parti, la nascita del suo promotore, Theodor Herzl, di cui proprio questa settimana è la data civile di nascita (2 Maggio 1860, l’anno prossimo saranno 150 anni). Flussi curiosi dell’identità e della storia ebraica. E a proposito di compleanni, godiamoci la prima candelina (ammesso che non sia un rito pagano) di questa rubrica e un ringraziamento a tutti coloro che l’hanno promossa e ci hanno creduto: spero di non offendere nessuno citando Guido Vitale, Lucilla Efrati, Valerio Mieli e last but not least, Anna Foa, collega dall’inizio di questo strano tandem di “pensierini” quotidiani.
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma
Non riesco a pensare ad altro: a questa ragazza poco più che ventenne, al suo viso delicato nelle foto. Delara, che penzola da una forca in Iran, come tanti prima di lei e come tanti dopo, se non li fermiamo. Loro e anche gli altri che ancora fanno penzolare i bambini dalle forche e assassinano senza giustizia.
Anna Foa, storica