maldicenza…

Abbiamo letto questo Shabbat al capitolo 12 del libro dei Numeri lo strano episodio di Miriam, sorella di Moshè, che viene punita per aver parlato male di suo fratello. La punizione che riceve è lo tzara’at, una malattia della pelle che oltre a essere sgradevolmente visibile rende impuro il portatore, che, come dice Aron invocandone la guarigione, somiglia a un morto. Una delle morali di questo racconto è che la maldicenza, ciò che di improprio esce dalla bocca, rende impuri. Quindi secondo la Torà ciò che rende impuro l’essere umano è sia ciò che entra nella bocca (come un alimento proibito), che ciò che ne esce (uso degenere della parola). Una grande religione nata dall’ebraismo ha rivoluzionato questa regola, affermando il principio che l’uomo è impuro solo per ciò che gli esce dalla bocca. Con tutto il rispetto, ci sono differenze tra il pensiero basato sulla Torà e altri pensieri, che non possono essere dimenticate.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma