Il senso della festa: celebrare il tempo

Non solo per il ritmo del nostro tempo abbiamo oggi difficoltà a capire il valore della festa. Celebrare una festa non vuol dire soltanto non lavorare. Molto più del lavoro, la festa accomuna. Ma è qualcosa che noi conosciamo poco. Festeggiare è infatti un’arte, diffusa nel passato e divenuta ormai rara, l’arte di stare insieme, di raccogliersi in una comunità, che è tale grazie alla festa – a cominciare dallo Shabbat.
È qui che facciamo un’esperienza altra del tempo. Perché nell’esperienza di ogni giorno ci lega un rapporto conflittuale al tempo che abbiamo, o crediamo di avere, che abbiamo calcolato male, che può essere riempito dall’affaccendarsi o restare vuoto nella noia. Al contrario il tempo della festa, se la festa è ben celebrata, è un tempo pieno, che ferma il calcolo e lo fa arrestare, è anzi la celebrazione stessa del tempo. Celebrare il tempo, proprio quando sembra sfuggirci, è una esperienza straordinaria, eppure alla portata di tutti, da cui si esce sollevati dalla propria soggettività e si può guardare di nuovo alla propria vita con quella distanza perduta nell’incalzare del tempo.

Donatella Di Cesare, filosofa