…immigrati
“Come un uomo sulla terra”, un film realizzato da Andrea Segre, Dagmawi Yimer e Riccardo Biadene, è un buon viatico per chiudere il libro dei sogni ed aprire quello della realtà, dopo le molte parole dette sull’Africa al G8 de l’Aquila.“Come un uomo sulla terra” è un film sul “viaggio all’inferno” che uomini e donne provano prima di arrivare a Lampedusa. Un viaggio che quelle genti conoscono sul loro corpo lungo l’attraversamento della Libia, da Bengasi a Al- Kufra, un tragitto che percorrono molte volte avanti e indietro. Un viaggio in cui i loro corpi sono oggetto di mercato tra poliziotti e trafficanti; in cui uomini e donne subiscono violenze e stupri, ripetutamente, sia da parte dei poliziotti, dentro le strutture di detenzione dello Stato libico, che da parte dei trafficanti sui camion e nei container durante gli spostamenti. Un viaggio a cui sopravvivono solo il 10 per cento di quegli uomini e donne (sono quelli che noi vediamo arrivare a Lampedusa), perché il restante 90 “si perde” lungo la strada. L’Africa non è un cosmo indistinto, ma è fatto di molte realtà, complicate. Un luogo dove tutti gli attori sono presenti: accanto alle vittime e ai carnefici tutta la vasta gamma della “zona grigia”. Un continente in cui il primo paese a cui chiedere conto è proprio la Libia, il cui presidente, Muammar Gheddafi, è anche presidente dell’Unione Africana e che in questa veste viene ricevuto – così anche a L’Aquila – come un esattore di torti subiti, mentre è un produttore di nuovi abusi.”Come un uomo sulla terra”, è andato in onda giovedì scorso – 9 luglio – su Raitre alle ore 00.15. Un’ora di ascolto “per pochi intimi”, tanto da rischiare di apparire una “predica ai convertiti”. Tuttavia, nel clima di piaggeria e di inconsistenza che caratterizza gran parte dell’informazione televisiva, quella proiezione testimoniava di un atto di coraggio. Rispetto alle melensaggini delle cose dette sull’Africa nei giorni scorsi forse voleva comunicare un gesto di rottura. Chi se n’è accorto, a parte i soliti sonnambuli del giovedì sera? Soprattutto ci sarà qualcuno che sia disposto a trasmetterlo di nuovo in prima serata?
David Bidussa, storico sociale delle idee